«Buoni spesa da 20 euro solo mance ai cittadini» 

Levico Terme. Polemiche in consiglio sull’impiego da parte del Comune dei fondi destinati a stimolare i consumi. Acler: «Questa proposta va sostituita con una più seria e duratura»


Beppe Castro


Levico terme. Tre argomenti hanno caratterizzato il consiglio comunale in videoconferenza di Levico di lunedì scorso: lo spettacolo indecoroso dovuto ai problemi con la rete internet e dei sistemi che sono stati utilizzati; i buoni spesa per emergenza Covid e infine la legittimità di un debito fuori bilancio. Ma andiamo con ordine. Tutti i consiglieri erano collegati dalle loro abitazioni, tranne il sindaco Gianni Beretta, nella sua stanza del municipio, mentre il suo vice Patrick Arcais, il presidente del consiglio Laura Uez, che ha sostituito Enzo Latino assente, e il segretario comunale Nicola Paviglianiti erano in sala consiliare. Sin da subito sono comparsi i problemi di rete. Lentezza dei sistemi che sono stati utilizzati e sotto accusa la rete internet, a cominciare da quella del Comune. Più che la debolezza delle connessioni domestiche, che comunque hanno permesso un livello quasi accettabile di partecipazione di tutti i consiglieri collegati dalle proprie case, il tallone d’Achille è stata la postazione comunale. Anche il pubblico da casa ha dovuto assistere al civico consesso con gravi difficoltà per i continui bug che non hanno permesso di comprendere quanto stesse accadendo. Non è accettabile questo spettacolo in un momento storico in cui la tecnologia fa passi avanti tra smart working, lezioni a distanza e riunioni ed eventi in videoconferenza. Se i lavori si sono conclusi regolarmente, lo si deve alla spigliatezza della Uez che ha saputo dettare i tempi anche se per farsi sentire la consigliera di Impegno per Levico ha dovuto cambiare postazione passando dall’aula consiliare alla stanza del sindaco.

La seduta pubblica dopo le prime due interpellanze presentate dalle minoranze sulle problematiche nella frazione di Campiello e sull’accordo pubblico-privato con Edilinvest è proseguita con un ordine del giorno su “strada ex Maso Colpi e Vascone dell’acqua nella frazione di Campiello”.

Il consiglio si è acceso invece dopo l’ordine del giorno su “Instaurazione buoni spesa per emergenza Covid 19” illustrato dal consigliere di maggioranza Andrea Bertoldi che ha detto: «L’iniziativa nasce per stimolare i consumi consentendo ai cittadini di spendere nel nostro territorio. La pandemia ha colpito le attività commerciali e noi proviamo a fare qualcosa per la comunità offrendo un buono ai residenti». Probabilmente sarà stanziata la somma di 20 euro per ogni abitante ma resta ancora da definire dove poterli spendere. Le minoranze hanno replicato duramente. Il pentastellato Maurizio Dal Bianco ha affermato che bisogna rivedere questo intervento che lascia perplessi. «Mi asterrò perché questo ordine del giorno va rivisto e bisogna trovare un compromesso e non presentarlo in questo modo. Il solito modo di operare di questa amministrazione», ha concluso Dal Bianco. Tommaso Acler di Impegno per Levico ha spiegato che questa “una tantum” non serve alla categoria dei commercianti. «Questi sono dei contentini anzi delle mance. Questa proposta dei buoni spesa va strutturata con una più seria e duratura che dia linfa a tutto il comparto in particolar modo quello turistico. Bisogna ristrutturare l’offerta turistica e noi abbiamo già un piano corposo per rilanciare l’economia a Levico». Dopo un lungo dibattito si è passato al voto con spaccatura netta tra maggioranza e minoranza: 9 i favorevoli, 4 gli astenuti (Impegno per Levico e M5S), assente Aldo Chirico (Lega).

Altra discussione accesa per l’ultimo punto della seduta riguardante la legittimità di un debito fuori bilancio di 472,66 euro per l’annullamento dal Giudice di pace di un verbale emesso dal Corpo Intercomunale di Polizia locale. Sindaco e consiglieri hanno assolto il vigile che ha elevato il verbale puntando l’indice sui dirigenti comunali che avrebbero dovuto verificare il provvedimento e, come ha affermato Chirico «trasmettere l’atto al Commissariato del Governo per avere dettagli sulle motivazioni prescritte dal Codice della strada». Al voto 11 sono stati i favorevoli, due i contrari (Dal Bianco e Chirico) e 3 gli astenuti.













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