Pallavoliste del Torrefranca derubate durante la partita
È accaduto sabato sera a San Giacomo di Laives: i ladri sono entrati nello spogliatoio, lo hanno messo a soqquadro rubando portafogli, smartphone, chiavi e costosi giacconi. Presentata denuncia
BOLZANO. Almeno, hanno vinto. Perché per le ragazze del Dao Conad Torrefranca volley di Mattarello, al di là dei tre punti, la trasferta di San Giacomo di Laives di sabato sera ha riservato soltanto grandi amarezze.
Al rientro negli spogliatoi della palestra di via Maso Hilber, la squadra ha infatti trovato un vero e proprio disastro: borsoni svuotati, alcuni scaraventati anche nei bagni e nelle docce, vestiti e oggetti personali sparsi ovunque, portafogli spariti come alcuni smartphone, chiavi di auto e alcuni giacconi di valore.
Una autentica razzia, messa a segno mentre le ragazze allenate da Mattia Guadagnini erano in campo contro le padrone di casa e che ha guastato loro le gioie legate alla prestazione sul campo.
La soddisfazione per il 3-1 è infatti durata giusto il tempo di affrontare il cammino tra il campo e lo spogliatoio, dove il desolante panorama che le atlete si sono trovate davanti è stato come una doccia fredda.
La serata si è così conclusa molto più tardi del previsto, dopo che i responsabili della squadra hanno contattato i carabinieri. I militari dell’Arma, una volta arrivati in palestra, hanno raccolto le testimonianze dei presenti, per poi invitare le giovani vittime a rivolgersi l’indomani alle stazioni dell’Arma delle loro località di residenza per sporgere denuncia, oltre a quella che già sabato sera ha presentato la società di Mattarello in caserma a Laives.
Dopo il triste sabato sera, le pallavoliste hanno così trascorso parte della loro domenica in caserma tra Trento e Rovereto, nella speranza che nel frattempo possano arrivare notizie sui beni trafugati. Ritrovare un portafoglio alleggerito dei contanti ma comunque con tutti i documenti non è infatti infrequente e, soprattutto, di fronte al disagio per il furto subito, risparmia almeno l’odiosa trafila per riavere copia di patente, carta d’identità e così via.
La vicenda ha lasciato tanta amarezza non solo alle giocatrici, ma pure ai dirigenti della società del sobborgo del capoluogo, che non si spiegano come gli spogliatoi della palestra possano essere stati oggetto di un’intrusione: «Noi possiamo portare la nostra esperienza: a Mattarello la struttura è gestita da Asis che ha sempre cura di far sì che un custode sia presente a sorvegliare gli spogliatoi mentre sono in corso partite o altri eventi. Da quel che abbiamo capito, invece, a Laives il Comune lascia le chiavi alla società di casa che poi in autonomia apre la struttura, senza che vi sia la minima sorveglianza di quel che accade fuori dal campo. Ci sembra davvero sconcertante, anche perché in questo caso basta affiggere degli avvisi in modo da comunicare che gli spogliatoi non sono sorvegliati e le ragazze avrebbero fatto in un attimo a preparare un borsone con portafogli, chiavi, telefoni e così via. Siamo davvero imbufaliti e non escludiamo di rivolgerci a un legale per far in modo di rivalerci sull’amministrazione o sulla società di casa in modo che le nostre ragazze possano almeno essere risarcite per il danno subito. Alcune si sono viste sottrarre telefoni che sono stati localizzati tra Laives e Bolzano, altre non hanno più giacconi da centinaia di euro. In tanti anni di pallavolo non mi era mai capitata una cosa del genere», si sfoga il dirigente Mauro Battisti.
Un’amarezza condivisa anche dal presidente del Torrefranca, Giovanni Zorzi: «Davvero, mai vista una cosa del genere. Ora cercheremo di capire chi possa o debba risponderne».
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