Taio, un “Alzheimer Cafè” per non sentirsi più soli
Il presidente Gilli ed i suoi collaboratori presentano il nuovo servizio territoriale dell’Apsp Anaunia: un luogo per conoscere e dialogare. Giovedì il primo incontro
TAIO. Allargare sempre di più la gamma di servizi al territorio ma anche cogliere, con un canale aperto di dialogo, le problematiche di disagio dei soggetti più deboli della comunità che spesso non vengono nemmeno percepite. Questo è “Alzheimer Cafè”, uno spazio gratuito che si propone come punto di riferimento territoriale di accoglimento e di conoscenza delle richieste di aiuto.
«Un nuovo servizio che va nell’ottica di apertura verso i bisogni del territorio, con incontri ogni secondo giovedì del mese a partire dal 17 gennaio, dalle 17 alle 18.30 nella nostra struttura» - ha spiegato il presidente dell’Apsp Anaunia di Taio, Flavio Gilli, presentando l’iniziativa con il direttore Fausto Flaim, la coordinatrice Marina Baggia e la psicologa Paola Maria Taufer che curerà direttamente il servizio.
Nati in Olanda, a Laiden, nel 1997 per iniziativa dello psico-gerontologo Bere Miesen, gli Alzheimer Cafè si sono via via diffusi nel mondo e sono presenti da un paio d’anni anche in Trentino. Si tratta di un vero e proprio locale pubblico (appunto un “classico” Caffè) dove le persone con problemi di demenza, le loro famiglie e le figure professionali si incontrano una volta al mese in una data e ad un’ora stabilite. Non c’è bisogno di prenotare, si può andare e venire come meglio si crede. «Un luogo dove è possibile informarsi, incontrare e confrontarsi con gli altri che vivono in situazioni simili. Un luogo informale, centrato sull’ascolto, sulla condivisione e sul sostegno alle difficoltà legate alla gestione della malattia, per cercare di rafforzare l’efficacia delle azioni dei cargiver e migliorare la qualità della vita del malato e all’interno dell’intero nucleo familiare direttamente ed indirettamente coinvolto dalla malattia» - ha sottolineato la psicologa.
L’Apsp è una sentinella sui bisogni del territorio, ma molte esigenze non vengono colte perché le problematiche più vere, spesso, sono fuori dalla struttura perché non c’è spazio o perché, più semplicemente, non c’è consapevolezza del bisogno. «Con gli Alzheimer Cafè questa distanza potrà essere in parte superata» - ha detto il direttore Flaim (che ha avuto l’idea con la coordinatrice Baggia) sottolineando che in Valle di Non finora mancava un’opportunità del genere.
Il vero problema è la solitudine, un aspetto che è palpabile in tante realtà, ed è questo il velo da squarciare. Come? Incrementando la presenza sul territorio facendo capire che il problema del singolo è anche quello di tanti altri. «Un ambiente informale come un Cafè può agevolare l’approccio. Al Cafè si va per conoscere, scambiare due chiacchiere, trascorrere una pausa in compagnia. E non necessariamente perché si ha a che fare con dei problemi di mente» - ha aggiunto la dottoressa Taufer.
L’Alzheimer Cafè verrà presentato ufficialmente giovedì 17 gennaio alle 17 alla Apsp di Taio con un seminario condotto Paola Maria Taufer. Fissati anche gli argomenti dei prossimi Cafè: giovedì 14 febbraio il tema sarà “Come funziona la memoria”; il 14 marzo “l’ABC delle emozioni” e l’11 aprile “I disturbi del sonno: suggerimenti per dormire meglio”. Poi si continuerà sempre il secondo giovedì del mese con tematiche decise di volta in volta. E la partecipazione è gratuita, per anziani, adulti e familiari.
©RIPRODUZIONE RISERVATA