Le gelate mettono a rischio la produzione di ciliegie 

Agricoltura e clima. Le temperature rigide che hanno risparmiato le mele hanno causato non pochi problemi a molti piccoli frutti. I danni si potranno calcolare però solo a fine settimana


Giacomo Eccher


Val di non. Le gelate di primavera hanno risparmiato le mele, ma altrettanto non hanno fatto con le ciliegie, anche se le conseguenze che si intravvedono sulla produzione non sono uniformi. Il danno cambia, infatti, da paese a paese (secondo l’altitudine e l’esposizione) e perfino, nello stesso territorio, tra un appezzamento e l’altro a seconda del punto in cui si trovava la fioritura nella notte della gelata. E non è lo stesso per le varietà, con le Regina che hanno resistito meglio rispetto a quella più precoci. Una situazione a macchia di leopardo, che rende difficile una previsione sul quantitativo che prenderà la strada del commercio, con una produzione che si annuncia in calo. «Se ne dovrebbe sapere di più a fine settimana o ai primi della prossima, almeno così mi riferisce il responsabile commerciale di Melinda che si occupa delle ciliege», spiega Ruggero Gabardi che a Malgolo, in Alta val di Non, oltre a coltivare mele ha alcuni appezzamenti dove coltiva ciliege e piccoli frutti.

Se le previsioni sul raccolto sono incerte, quelle certe invece riguardano le spese che, nel caso delle ciliegie, incidono in modo pesante sul bilancio delle aziende. La difesa con prodotti chimici non riesce, infatti, da sola a contenere entro limiti economicamente sopportabili il danno provocato dalla drosofila, un insidioso e devastante insetto che non lascia scampo. Assume quindi un ruolo determinante la protezione esercitata dalla rete antiinsetto da allestire lungo tutto il perimetro del frutteto. Non devono però mancare le coperture protettive contro la pioggia o la grandine che insieme alla rete perimetrale costituiscono una struttura protettiva totale dell’impianto.

«Riferendosi a due impianti di ciliegio di cui è proprietario nella zona di Castelfondo (alta Val di Non), Pio Lorenzetti indica un costo di 0.40-0.60 euro a metro quadro per una rete protettiva sui 4 lati alta 5 metri. Il costo dei teli antigrandine e antipioggia è compreso nella somma iniziale di realizzazione dell’impianto dei ciliegi che raggiunge i 100 mila euro ad ettaro», riferisce il giornalista Sergio Ferrari in un servizio dedicato alla stagione dei piccoli frutti in Trentino. Stima su cui Gabardi concorda in pieno. «Giusto quest’anno ho fatto un nuovo impianto di ciliege di circa 3 mila mq e i costi sono quelli. Poi, che la produzione sia al 100% o al 40%, le spese non cambiano», afferma.

Lavorando all’aria aperta i rischi ci sono sempre e domenica scorsa una grandinata si è abbattuta sui meleti nella zona di Romeno e Malgolo durante un temporale che in un’ora circa ha fatto cadere 40 mm di pioggia. Una massa d’acqua che, se ha risparmiato le ciliege protetta dai teli antipioggia oltre che antiinsetto, non altrettanto ha fatto con le mele battute dalla grandine.

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