Decapitavano cervi, padre e figlio denunciati dalla Forestale
Operazione antibracconaggio dopo il ritrovamento di un esemplare maschio morto al termine di una lunga agonia
TRENTO. Il Corpo forestale del Trentino ha recentemente condotto in val di Sole un'operazione antibracconaggio che ha portato alla contestazione di alcuni reati a carico di due persone.
La settimana scorsa, nel comune di Caldes - informa una nota della Provincia di Trento - il personale forestale ha trovato un cervo maschio, morto dopo una lunga agonia a causa di un laccio in acciaio posizionato dai bracconieri, che lo ha intrappolato.
I forestali hanno subito attivato un sistema di controllo del sito mediante fototrappole, che ha consentito nei giorni successivi di riprendere due persone del luogo, padre e figlio, mentre smontavano e recuperavano il sistema di cattura, decapitavano il cervo prelevando la testa, e asportavano una delle fototrappole posizionate dai forestali per monitorare il sito.
Grazie al riconoscimento dei responsabili da parte del personale forestale, l'Autorità giudiziaria ha immediatamente emesso un decreto di perquisizione e un sequestro a loro carico. Il 22 gennaio il personale specializzato del Corpo forestale Trentino, con l'assistenza iniziale dei Carabinieri della locale stazione, ha quindi effettuato la perquisizione nelle abitazioni dei due responsabili, trovandovi lacci, il palco del cervo separato dal cranio, la roncola utilizzata per la decapitazione e la fototrappola.
Sono stati rinvenuti e sequestrati anche altri palchi e altre mandibole di cervo, privi dei certificati di origine. Proseguendo nella perquisizione sono state rinvenute anche munizioni irregolari e armi modificate. Tutto il materiale è stato sequestrato.
I reati contestati sono molteplici e riguardano le armi (alterazione, silenziamento e irregolarità nella detenzione e custodia), il furto venatorio e patrimoniale, l'uccisione di animali con mezzi ed in periodi vietati e il maltrattamento degli stessi.