Da cento anni a Coredo l’opera delle Canossiane 

Le Figlie della Carità. Il paese le festeggia per due giorni, sabato e domenica. Tra le iniziative  una tavola rotonda e il pranzo comunitario che si terrà nel tendone allestito in piazza


Giacomo Eccher


Coredo. Sabato e domenica ci sarà festa a Coredo per i cento anni di presenza in paese delle suore Canossiane. Era l’autunno del 1919, infatti, quando le Figlie della Carità Canossiane giunsero per la prima volta a Coredo, pronte a servire i più piccoli e i più bisognosi. «L’arrivo delle Madri in paese fu reso possibile dalla fede generosa di Emanuele Sicher fu Romedio, ultimo discendente del benestante casato dei “Sicheri”. Emanuele, che morì nella primavera del 1919, lasciò in eredità tutti i beni di famiglia alle Figlie della Carità affinché, come si legge nel suo testamento, si portassero a Coredo e cercassero di “esercitare un influsso morale vantaggioso sulla gioventù”» - scrive Katia Rizzardi annunciando a nome della Parrocchia e dell’istituto delle Figlie della Carità il programma della due giorni. Davvero un bel investimento per Coredo, come aveva osservato all’epoca lo storico locale Ferruccio Romagna, perché «le sostanze di una famiglia benestante sono state impegnate per l’educazione dei bambini e delle giovani del paese».

La storia

Nel corso di un secolo, l’azione apostolica delle Madri Canossiane si è articolata ed estesa: educazione dei bimbi nell’asilo infantile, formazione delle ragazze nella scuola di lavoro femminile, cura della liturgia, sostegno agli infermi e agli anziani, servizio alla gioventù nella catechesi, nei Grest, nei campi scuola, nell’oratorio... «Comune denominatore di così tante opere è la carità verso i fratelli, vivificata dalla carità verso Dio, affinché si compia la bruciante esortazione di Santa Maddalena di Canossa, fondatrice delle Figlie della Carità: “Soprattutto fate conoscere Gesù Cristo! Gesù non è amato perché non è conosciuto”».

La ricerca

Nei mesi scorsi, ricorda Rizzardi, la Parrocchia guidata da un paio d’anni dal maltese don Raimondo Mercieca, ha condotto una ricerca storica, la quale ha permesso di riscoprire quel meraviglioso intreccio di vicende, di volti e di cuori che, preso l’avvio dalle sale di Palazzo Canossa nella Verona settecentesca, si è sviluppato fino a raggiungere Coredo.

La mostra

Sulla base del materiale storico raccolto, è stata realizzata una mostra, che verrà inaugurata in occasione dei festeggiamenti del prossimo fine settimana, aperti a tutti. Sabato alle 20.30, al Cinema Teatro Dolomiti, si terrà una tavola rotonda, cui parteciperà anche Madre Marilena Pagiato, superiora provinciale per l’Italia delle Figlie della Carità; la conferenza - ricca di testimonianze riguardanti le radici e i frutti dell’apostolato canossiano nella comunità locale - sarà intervallata dai canti del Coro Sette Larici.

Domenica mattina, alle 10.30 verrà celebrata la messa solenne di ringraziamento, cui seguirà il pranzo comunitario nel tendone allestito in piazza. La comunità Canossiana di Coredo è attualmente formata da quattro suore (Madre Superiora Anna Giuliari, Madre Maria Antonietta Marcon, Madre Graziella Pilati e Madre Ida Sicher), che così ringraziano: «Le Figlie della Carità Canossiane magnificano il Signore e nella preghiera quotidiana intercedono per tutti i benefattori, vivi e defunti, che in 100 anni di storia hanno soccorso nei modi più vari la Casa di Coredo. Semplicemente, dal profondo del cuore, grazie!».













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