Comune di Cles: 1,6 milioni per famiglie ed imprese
Gli aiuti per la ripartenza. Messa a disposizione una buona parte del tesoretto accumulato negli ultimi anni. Colmerà il mancato gettito di imposte, tariffe e affitti scontati
Cles. Le famiglie e le imprese sono davanti ad una difficile ripartenza dopo la pandemia ed il Comune mette a disposizione una grossa parte del cospicuo avanzo di amministrazione con interventi diretti per l’economia e per garantire l’equilibrio di bilancio nel prossimo futuro a causa delle minori entrate causa Covid 19. In ballo c’è una cifra importante, 3,8 milioni di euro che è la parte disponibile dell’avanzo di risorse accantonate in questi anni di buona amministrazione per un totale di 5 milioni.
Lo ha annunciato l’altra sera in consiglio comunale il sindaco Ruggero Mucchi presentando una serie di deliberazioni che incidono da una parte sull’Imis (la più importante imposta comunale) e sulla tariffa acquedotto, e dall’altra sull’affitto dei negozi e plateatici comunali e sull’accesso alle strutture sportive ed ai servizi. «Ci siamo interrogati su come il Comune può fare la sua parte in questa fase problematica per famiglie e imprese e gli interventi che abbiamo adottato sono finalizzati principalmente a garantire il lavoro e quindi indirettamente le famiglie» - ha spiegato il primo cittadino.
Per Cles la partita Imis comporta un minor gettito di 461.400 euro, somma che risulta dal taglio del 50% della tassa per industrie e laboratori artigianali e dalla riduzione del 30% per uffici, negozi, bar e ristoranti. Un beneficio che va direttamente ai proprietari ed il Comune auspica che venga considerato anche uno stimolo a ridurre l’affitto che pesa sui commercianti per circa la metà dei negozi della borgata. «Sappiamo già che alcuni proprietari dei muri hanno tenuto conto delle difficoltà del periodo agevolando i loro inquilini e speriamo sia di stimolo anche a chi non l’ha ancora fatto» - ha aggiunto il sindaco, che ieri in mattinata ha illustrato i provvedimenti in una conferenza stampa. Una decisione questa importante per Cles che va ad intercettare 874 immobili con 1.056 soggetti Imis con agevolazioni che per le industrie incidono per decine di migliaia di euro.
Quanto all'acquedotto lo sconto in bolletta per consumo acqua e fognatura (esclusa la depurazione, che è una tassa provinciale) incide sul bilancio come minor introito per 138.000 euro.
Un'altra decisione riguarda l’abbuono di tre mesi dell’affitto dei quattro esercizi pubblici di proprietà comunale (tre in centro storico e uno al Ctl) con un mancato introito di 16.000 euro che vanno a sommarsi ai 22.000 euro di minori entrate già previsti per l’uso di plateatici ai già concessionari. Riduzioni e cancellazioni che, con il prolungamento al 31 dicembre dello sconto dell’80% della Tosap (tassa occupazione suolo pubblico) e il mancato incasso presunto di 65 mila euro per accertamenti (sospesi per legge) determina una manovra economica di ben 732.000 euro.
Quanto alle minori entrate extra tributarie la stima è nell’ordine di poco meno di 494 mila euro tra cui 170.000 euro per mancate rette e convenzioni con i Comuni per l’asilo nido; diritti mostre e fiere (- 23 mila euro), parchimetri (- 40.000 euro) e - 200.000 euro per inversione contabile. Tirando le somme, gli aiuti comunali sfiorano la cifra di 1,6 milioni.
«Per il Comune rimangono a disposizione, sempre sulla parte disponibile dell'avanzo, fondi sufficienti per gli investimenti già ipotizzati» - ha concluso il sindaco. Tra questi da citare il parcheggio multipiano di viale Degasperi di cui a breve ci sarà l'avvio del concorso di progettazione. Su questo punto il consiglio ha votato all’unanimità senza differenze di colore politico, come ha sottolineato dai banchi della minoranza Carmen Noldin, del Pd. «Una scelta opportuna, giusta negli interventi ed equilibrata verso categorie come i commercianti che hanno sofferto particolarmente per la pandemia».