MONTAGNA

Mountain Wilderness contro la "svendita" della montagna

Dito puntato sugli enti di promozione: «Trentino Marketing confonde natura e qualità ambientale»



TRENTO. Concerti in alta quota, musicisti celebri che si esibiscono tra le nevi turistiche, e ora un teatro nel ghiaccio sul Presena a quota 2.600 metri per ospitare performance musicali fino a primavera. Tutto molto bello, affascinante per il turista che partecipa a qualcosa di originale in uno scenario emozionante. Ma forse, dice Mountain Wilderness per bocca del suo presidente Franco Tessadri, serve una riflessione profonda su questo fenomeno.

«Da tempo in alta montagna si tengono iniziative che sarebbe utile collocare in ambito urbano: pensiamo, per stare nel luogo sopra citato, alla gradinata posta l’anno scorso a 3000 m che ha ospitato qualche decina di spettatori per assistere al passaggio di una gara di sci alpinismo, il tutto imposto all’ormai asfittico e comatoso ghiacciaio della Presena. O ancora, cambiando luogo, guardiamo alla gara di sci con le moto che sarà ospitata sull’Alpe di Siusi e già ospitata il 5 e 6 gennaio dell’anno scorso, che vedrà protagonisti di gloriose cavalcate in salita sulla neve i più famosi sciatori altoatesini, ma si potrebbero aggiungere decine di altre simili iniziative proposte in quota sulle nostre Alpi. Ora probabilmente verrà affermato che per rilanciare turismo ed economia servono anche simili avveniristiche strutture in ghiaccio e partirà la solita litania dei proponenti contro chi non sa stare al passo con i tempi e si ostina a evidenziare contrarietà sulla utilità di simili, talvolta anche costose ed impattanti iniziative. Nonostante i tanti appelli e le evidenti situazioni di degrado ecologico, il dato di fatto e che è sempre più difficile riattivare nelle persone una reale sensibilità ambientale, ormai passa di tutto e ci si adegua a tutto, anche alla scomparsa della peculiare identità delle nostre montagne: siamo schiavizzati dal mercato e dalla cultura urbana, la cultura della montagna, fatta di sobrietà e senso del limite, è ovunque sconfitta. Mountain Wilderness assieme ad altre associazioni ambientaliste, da tempo combatte contro la banalizzazione della montagna, per la difesa severa della conservazione e della specificità delle alte quote. Purtroppo sembra inutilmente. Siamo schiacciati da una potente macchina di promozione turistica. Ora anche le nostre le APT e Trentino Marketing confondono natura e qualità ambientale e sostengono ogni iniziativa mordi e fuggi, promuovono presunti eventi “adrenalinici”, che come vediamo lasciano e consolidano nel tempo strutture fatiscenti e dove non sono mancati i disastri finanziari: ora solo pochissime realtà blasonate riescono a sopravvivere in modo economicamente sostenibile. Dopo anni di confronti e di proposte con le istituzioni, riferendosi a quelle che dovrebbero fare appello ai principi fondanti della conservazione: il servizio aree protette, la polizia amministrativa, la Fondazione Dolomiti UNESCO, rimangono succubi di questo percorso di caduta culturale. Il lavoro svolto nel tempo dagli ambientalisti, assieme alle istituzioni con incredibile pazienza e cercando di mantenere forte un tessuto di dialogo, sembra perduto. Si è cercato di definire quali fossero gli eventi compatibili con la montagna mediandone un inserimento sostenibile e di minor impatto. Tutto viene vanificato da queste iniziative, addirittura non si tengono nemmeno più presenti, non diciamo gli aspetti ambientali, ma nemmeno quelli della sicurezza di persone che frequentano la montagna saltuariamente, prive di conoscenza. Queste persone spesso arrivano in quota solo perché trasportate meccanicamente a qualunque ora. Ci permettiamo infine con velata ironia di correggere quanto si è letto: si sa benissimo, tornando allo stadio del ghiaccio in Presena, che le performance musicali in tali luoghi non possono rispondere a canoni di qualità sonora, gli stessi strumenti musicali costruiti parzialmente nel ghiaccio, che comunque rimangono delle valide composizioni di elevato valore artistico, non possono emettere buona sonorità. Si è affermato non vi sia amplificazione: ma allora perché si legge che verranno utilizzati microfoni ambientali che comunque hanno bisogno di amplificazione? Dettagli minimali, ma stanno a dimostrare quanto vi sia di farsesco attorno a queste iniziative: occasioni pubblicitarie, urbanizzazione delle alte quote, svendita dei valori delle nostre montagne».













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