l’accordo

Medici di base, approvato l’integrativo provinciale: 1000 euro per chi lavora in zone disagiate

Aumentano i compensi per le vaccinazioni e le indennità per i collaboratori amministrativi e infermieristici. Una tantum per 220mila euro per ridurre gli accessi impropri al Pronto soccorso



TRENTO. La giunta provinciale ha approvato ieri, 21 giugno, l'Accordo integrativo provinciale per i medici di medicina generale attuativo dell'Accordo collettivo nazionale del 28 aprile 2022 (triennio 2016/2018 ). Le parti  si sono impegnate a riprendere a breve la trattativa per dare piena attuazione al nuovo assetto organizzativo della medicina convenzionata previsto dall'Atto di programmazione, anche alla luce del nuovo Accordo collettivo nazionale, triennio 2019/2021 del 4 aprile 2024.

L'impegno prevede 1.450.000 euro per il 2024 e 3.500.000 euro a regime. A queste si aggiungono le una tantum di 70.000 euro per il 2024 e 150.000 euro per il 2025 destinate al progetto di riduzione degli accessi impropri al Pronto soccorso.

Per quanto riguarda i collaboratori di studio e personale infermieristico, verrà estesa a tutti i medici di medicina generale la possibilità di avvalersi della collaborazione di personale amministrativo e personale infermieristico, con riconoscimento della specifica indennità, che oggi era riservata ai medici in medicina di gruppo integrata; è aumentata la cifra massima riconosciuta per ora di attività del collaboratore di studio fino a 21 euro; vengono riconosciute 5 ore settimanali aggiuntive di collaboratore di studio ai medici che garantiscano anche il servizio di prenotazione di visite ed esami, con collegamento diretto al CUP (l’Azienda dovrà attivare i collegamenti).

L'accordo prevede di individuare le apparecchiature sanitarie per la diagnostica di primo livello, come ad esempio ecografo e holter pressorio e cardiaco, che potranno essere date in comodato d’uso gratuito dall’Azienda ai medici in medicina di gruppo integrata, che le utilizzeranno nell’ambito di specifici progetti finalizzati al miglioramento della presa in cura dei pazienti, in particolare cronici, e anche alla riduzione delle liste d’attesa.

Vi è inoltre l'aumento dell’indennità annua per acquisizione del software di gestione della cartella clinica da 300 a 500 euro annui, anche per stimolare l’utilizzo della cartella in modalità servizi in cloud e l'aumento dei compensi per docenza e attività di tutor (da 3.000 a 5.000 euro per studente seguito per 12 mesi) svolte dai medici di medicina generale nella Scuola di formazione specifica e nella formazione continua. Previsto anche l'aumento, per tre anni, del compenso da 6,16 euro a 9 euro a vaccinazione, tenuto conto degli oneri organizzativi sostenuti, al fine di aumentare l’attuale copertura vaccinale antinfluenzale e anti-Covid.

Aumento anche dei compensi per le visite domiciliari previste nell’ambito dei piani assistenziali concordati con il distretto e in particolare: da 25 a 30 euro per le visite in assistenza domiciliare programmata (ADP); da 41,32 a 45 euro per le visite in assistenza domiciliare integrata (ADI); da 45 a 50 euro per le visite in assistenza domiciliare cure palliative (ADI-CP).

Per le cosiddette 'zone disagiate' è prevista un’indennità a tempo indeterminato di 1.000 euro mensili per i medici che svolgono la loro attività, con ambulatorio principale in zone che saranno individuate con provvedimento della Giunta provinciale e un’indennità temporanea di 1.000 euro mensili per i medici che accettano incarichi in zone rimaste prive di assistenza e dove gli strumenti già previsti da altre disposizioni non hanno avuto esito positivo.

«Nel breve futuro, con la realizzazione delle Case della Salute e con una rivisitazione di quelli che sono i percorsi di medicina territoriale potremo garantire un servizio ancora più vicino agli utenti per dare loro le giuste risposte - ha commentato l’assessore alla sanità Mario Tonina - Se i medici di medicina generale saranno messi nelle condizioni di lavorare al meglio, riducendo la burocrazia e garantendo un adeguato numero di personale, potremo ridurre le file ai pronto soccorso e le liste di attesa: è questo il nostro obiettivo, per il bene dei cittadini e delle nostre comunità».













Scuola & Ricerca

In primo piano