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Sara Polla in partenza per l’estate a Malga Fevri: «Il sogno? Diventare leader delle vacche di razza Rendena»

Laurea in scienze animali, la 22enne di Caderzone Terme ha scelto l’allevamento e la vita nell’azienda di famiglia: «Il nostro ruolo importante in una terra di turismo come la Rendena»


Carlo Bridi


CADERZONE TERME. Ancora una volta siamo a raccontare una bella storia di una giovane di appena 22 anni, Sara Polla di Caderzone, che fin da bambina non ha mai avuto dubbi sul fatto che da grande avrebbe fatto l’allevatrice. Ma attenzione, non una allevatrice di vacche da latte qualsiasi ma solo dopo un’adeguata preparazione. Per questo si è diplomata perito agrario all’Istituto Agrario di San Michele per frequentare poi l’Università di Padova dove ha conseguito la laurea triennale in scienze animali.

Ma a differenza della sua amica, Chiara Bernardi della quale abbiamo raccontato la storia la scorsa settimana, dopo la laurea triennale si è fermata in azienda. Per ora come collaboratrice dell’azienda agricola Polla Maurizio e Roberto, papà e zio, di Caderzone Terme, “dove mi sto un attimo organizzando” precisa la neo laureata.

A giorni partirà per l’ennesima stagione in malga, ma questa volta non nella malga dove vengono monticate le vacche Malga Boch di 180 ettari, ma in un’altra sempre a Madonna di Campiglio, a Malga Fevri, dove trascorrerà l’estate in mezzo alle sue amate bestie assieme a capi di altre aziende.

L’organizzazione dell’azienda

Siamo in presenza di un’azienda ben strutturata e di dimensioni piuttosto consistenti per essere in Val Rendena, 40 sono gli ettari di prati falciati due o tre volte in base all’annata: questo fornisce circa il 50% del foraggio necessario, il resto viene comperato in larga parte medica ma anche fieno primo taglio.

La mandria è composta di ben 170 capi tutti di razza Rendena e tutti selezionati, dei quali 110 sono vacche in lattazione e oltre una sessantina i capi da rimonta.

La produzione media/capo/lattazione non è molto alta siamo sui 60 quintali, poco più della metà di quelle dell’azienda della sua amica Chiara Bernardi. Diverse le motivazioni: la prima è quella

che Bernardi alleva capi di Pezzata nera ad alta attitudine da latte, mentre com’è noto la razza Rendena non ha una così spiccata capacita produttiva anche perché è una razza molto più rustica e la taglia è più piccola. Va poi considerato che tutte le vacche anche quelle in lattazione trascorrono l’estate in malga a anche se con parti stagionalizzati l’inverno, chiaramente in malga la produzione di latte cala. Un’ultima ragione: il latte delle “Rendene” viene usato tutto per la produzione di formaggio Spressa DOP delle Giudicarie e Trentingrana presso lo stabilimento di Giustino.

Solo il 10% del fieno viene raccolto in “balloni” che servono per alimentare i capi da rimonta, il rimanente 90% va essiccato con l’essiccatoio in un fienile nuovo con recupero dell’aria calda

del tetto. Il fieno del primo taglio quest’anno è molto buono, ma con questo caldo improvviso ora matura in fretta.

Ma perché una scelta così inusuale per una ragazza neo laureata? «Sicuramente la passione è la molla che ha

fatto fare la scelta, passione che è cresciuta con l’andare degli anni, ma anche per dare continuità ad un’azienda zootecnica per la realizzazione della quale nonno e papà hanno fatti tanti sacrifici». Certo, prosegue Sara, «non sarò sola perché anche una delle mie tre sorelle ha passione come me. Ma anche i miei

cugini hanno la nostra passione». Nei progetti futuri c’è un forte impegno sul fronte della selezione della razza Rendena. Ma a vent’anni ci sono anche molti sogni nel cassetto, il più importante è quello di diventare leader per la nostra razza Rendena in Italia.

Alla domanda se ha mai avuto dubbi sulla scelta, netta è la risposta: “Assolutamente no! Lo rifarei mille volte perché la passione e la professionalità ti danno anche delle belle soddisfazioni”. Il mio rapporto con l’ambiente, sottolinea Sara, «è di grande amore ma sono anche cosciente del ruolo strategico che in una zona turistica come la Val Rendena, noi allevatori abbiamo nei confronti del comparto non solo con il taglio dei prati ma anche con la monticazione del nostro bestiame in malga».

L’azienda Polla in passato era biologica, «ma poi per varie ragioni abbiamo abbandonato il biologico, questo senza far venire meno il nostro impegno sul fronte della sostenibilità».

Sul fronte sociale, Sara è impegnata nello Junior Club della Federazione Provinciale Allevatori, e partecipa alle rassegne, compresa la Festa di primavera. Sara è fidanzata con Flavio, anche lui giovane allevatore di Ragoli.

E i tuoi amici cosa dicono della tua scelta? «L’hanno apprezzata perché sanno della mia grande passione. Pur essendo Caderzone un piccolo paese con meno di 700 abitanti, sono una decina i giovani impegnati nell’allevamento, e siamo impegnati nel fare gruppo il che ci permette di vedere il futuro in modo positivo».













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