L'INTERVISTA

Matteo Salvini è a Pinzolo: «Per la Provincia c’è un progetto decennale»

Il ministro degli Interni e leader della Lega: «Vedo venire da me molti sindaci»

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Gianpaolo Tessari


PINZOLO. Matteo Salvini a Pinzolo da poche ore sta incontrando molti sindaci. Il vice premier e ministro degli Interni è in vacanza per modo di dire. Si concede qualche passeggiata in montagna e fa sapere di apprezzare molto i (pochi) porcini che spuntano in quei boschi. Ma in questo colloquio, coordinato dal vice direttore del nostro giornale Paolo Mantovan, il leader della Lega parla tra l’altro di elezioni provinciali, di rinnovo della concessione dell’ A22  e della riforma del credito cooperativo.

Ministro come legge la situazione politica in Trentino a due mesi dal voto?

«Dopo 20 anni di sinistra, e dopo un lungo periodo di litigi in quella coalizione, è ora di cambiare aria anche qui: aprendo cassetti, porte e finestre. Debbo dire la verità: non mi interessa nemmeno tanto sapere cosa vuole fare il Pd, cosa faranno Ugo Rossi e gli autonomisti. Noi abbiamo un candidato, Maurizio Fugatti, abbiamo una squadra ed un progetto. Ho già incontrato molti sindaci, di diverse valli. C’è un progetto trentino per i prossimi dieci anni. La sinistra la lasciamo invece litigare».

La concessione dell’A22 attende da molto tempo il rinnovo.

«Sì, è una gestione pubblica. Ma abbiamo il caso, penso a Genova, di una gestione privata che incassa un sacco di soldi di pedaggi e fa una manutenzione non all’altezza, parlo di Autostrade e di vecchie gestioni del Pd. Il tema delle concessioni (vale anche per la telefonia e le televisioni) vede il pubblico appaltato ai privati e non sempre una gestione all’altezza».

Ma A22 può rimanere pubblica, con Trento e Bolzano in prima linea, così come è?

«Quando avremo vinto anche qui, apriremo i cassetti e si analizzeranno per bene costi e benefici del rinnovo. Per quello che mi riguarda se la gestione rimane vicina al territorio è meglio».

Qual è il suo parere sulla riforma del credito cooperativo?

«Contesto questa riforma delle banche del credito cooperativo. Non va bene concentrare nelle mani dei grandi un patrimonio che riguarda un milione di persone. Conosco l’importanza che la cooperazione riveste in Trentino. Per questo, come Governo, abbiamo deciso uno stop per cercare di limitare i danni della scelta dell’esecutivo uscente. E per quel che mi riguarda apriremo una discussione con l’Europa, visto che è uno di quei famosi provvedimenti che arrivano da lì. Non voglio che il credito cooperativo faccia la fine che hanno fatto altri istituti bancari». 

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