Mamma di 40 anni muore incastrata nel macchinario
L’infortunio mortale nel modenese: perde la vita Laila El Harim. Avviata l’indagine dell’ispettorato nazionale e i sindacati insorgono
MODENA. Inghiottita da un grosso macchinario nel quale con ogni probabilità era rimasta incastrata, per ragioni che i necessari accertamenti dovranno chiarire.
È morta così in provincia di Modena, a un paio di settimane dal quarantunesimo compleanno, Laila El Harim, operaia e mamma di una bimba di quattro anni.
L'ennesima morte sul lavoro che coinvolge una giovane madre e che ricorda la straziante fine di un'altra giovane lavoratrice, Luana D'Orazio, inghiottita da un orditoio a maggio a Prato.
Questa mattina Laila El Harim aveva appena iniziato il turno di lavoro alla Bombonette di Camposanto, nel Modenese, azienda che si occupa di materiali per imballaggio. Laila lavorava lì da pochi mesi e, stando a quanto trapelato, aveva tra i compiti anche quello di gestire una fustellatrice, uno strumento sagomatore che taglia vari materiali con estrema precisione.
Proprio da quel macchinario i soccorritori e i vigili del fuoco l'hanno estratta dopo l'incidente, quando però ormai non c'era più nulla da fare. La quarantenne sarebbe morta sul colpo. Sul caso la Procura di Modena ha aperto un fascicolo per omicidio colposo mentre il macchinario è stato sottoposto a sequestro.
Saranno fatti accertamenti in relazione alle condizioni di sicurezza sul lavoro.
In Italia da vent'anni, Laila El Harim viveva con il compagno e la loro figlia, una bimba di quattro anni, nella Bassa Modenese, a 12 chilometri circa dall'azienda in cui stamattina ha perso la vita. Una morte sul lavoro che ha fatto disperare i colleghi della donna a Camposanto e che ricorda una vicenda tristemente simile.
La tragica fine di Luana D'Orazio, che lo scorso maggio a Prato ha perso la vita a 22 anni dopo essere rimasta impigliata nel rullo di un macchinario che poi l'ha trascinata verso la morte per schiacciamento.
Anche Luana era madre, ha lasciato orfano un bimbo di cinque anni.
Insorgono i sindacati. "Dove sono i controlli delle istituzioni e la prevenzione delle aziende? È una vergogna. La sicurezza sul lavoro rimane una grande emergenza nazionale", dice il segretario generale della Cisl, Luigi Sbarra. Cisl Emilia Centrale lancia l'allarme sulle troppe donne che muoiono per incidenti con macchinari.
"Per opporsi a questo triste bollettino di guerra", la Cgil Modena "sostiene e promuove, a partire da domani, le iniziative di fermate dal lavoro che saranno proclamate dai rappresentanti sindacali nelle aziende dell'intero territorio provinciale".
Intanto con la morte di Laila El Harim si è mosso l'Ispettorato nazionale del lavoro, che ha immediatamente avviato un'attività ispettiva per determinare "le cause e le responsabilità dell'accaduto". Gli accertamenti in corso, sottolinea l'ente, coinvolgono l'ispettorato territoriale di Modena, il servizio prevenzione e sicurezza ambienti di lavoro della Ausl e i carabinieri del comando provinciale di Modena.