Lupo, la Corte Ue boccia il Tirolo: «Il divieto di caccia in Austria resta valido»
Il giudice sulla causa promossa dagli animalisti: «Deroga solo se la popolazione è in stato di conservazione soddisfacente, ma non è così»
BRUXELLES. Il divieto di caccia al lupo in Austria è valido. Una deroga a tale divieto, volta a prevenire danni economici, può essere concessa solo se la popolazione di lupi si trova in uno stato di conservazione soddisfacente, il che non avviene in Austria. Lo ha stabilito la Corte di Giustizia dell'Ue in una causa sollevata da diverse organizzazioni per la protezione degli animali e dell'ambiente che avevano contestato l'autorizzazione temporanea dell'abbattimento di un lupo concessa dal governo del Land Tirolo.
Il lupo aveva già ucciso una ventina di pecore al pascolo. Secondo la direttiva Habitat, i lupi sono strettamente protetti. Pertanto, in linea di principio, è vietato cacciarli.
Tuttavia, dato lo sviluppo della popolazione di lupi in Austria e il fatto che alcuni Stati membri beneficiano di eccezioni, il Tribunale amministrativo regionale del Tirolo ha dubitato della validità di questo divieto rimettendo la questione alla Corte di giustizia.
Il giudice europeo ha constatato che l'esame non ha rivelato alcun elemento che possa inficiare la validità della tutela dei lupi in Austria. La Corte ha quindi chiarito le condizioni che devono essere garantite per poter concedere una deroga al divieto di caccia al lupo per prevenire gravi danni, ad esempio all'allevamento. La popolazione di lupi deve trovarsi in uno stato di conservazione soddisfacente sia a livello locale che a livello nazionale, ipotesi che secondo i giudici non ricorre nel caso specifico.
La deroga inoltre non deve pregiudicare il mantenimento dello stato di conservazione soddisfacente per nessuno dei tre livelli (locale, nazionale e transfrontaliero). I danni gravi devono, almeno in gran parte, essere imputabili all'esemplare considerato ed è necessario che non esista nessun'altra soluzione valida.