IL FATTO

Paganella, travolge una sciatrice e scappa, localizzato grazie al video della GoPro

Il marito della donna investita stava riprendendo il figlio che imparava a scenderere con lo snowboard. Grazie al filmato i carabinieri sciatori della Compagnia di Cles hanno bloccato l'investitore. Nella stagione sciistica eseguiti 251 soccorsi, una media di 4 al giorno. Spesso per incidenti causati da discese troppo veloci. GUARDA IL VIDEO



PAGANELLA. La registrazione compiuta con la GoPro da un padre del figlio che impara a scendere con lo snowboard su una pista non troppo affollata del comprensorio Andalo-Fai della Paganella è diventata la prova di uno scontro sulla neve che, le immagini lo testimoniano in maniera più che evidente, avrebbe potuto avere conseguenze ben più drammatiche.

A restare coinvolti la moglie dell’improvvisato cameraman, una snowboarder anche lei, ed un turista straniero. La donna indossa un cappello di lana (non il casco che, è il caso di dirlo, per quanto obbligatorio soltanto per i minorenni, è assolutamente consigliato a tutti) e sta seguendo i movimenti del figlio. Ha appena incrociato la sua traiettoria quando, senza potersene rendere minimamente conto, viene violentemente travolta da un uomo robusto che, a monte, ha perso il controllo del suo snowboard spinto giù per la pista a forte velocità. Dopo la caduta resta seduta. È chiaramente confusa.

L’investitore, invece, si ferma solo per qualche secondo, il tempo di gesticolare qualcosa al marito della malcapitata e di ignorare la sua richiesta di fermarsi. Sì, perché approfittando della situazione non esita un solo secondo e riprende a sciare come se nulla fosse accaduto, ad allontanarsi senza premurarsi di sapere quali siano state le conseguenze per la persona investita.

Paganella, investe la sciatrice e scappa: incastrato dalla GoPro

Il marito della donna stava filmando il figlio che imparava a scendere con lo snowboard. LEGGI L'ARTICOLO: I carabinieri di Cles localizzano e multano l'investitore

Pensa di farla franca ma non immagina che di lì a qualche minuto una pattuglia di carabinieri sciatori, e soccorritori, della Stazione di Andalo lo avrebbe riconosciuto, fermato e multato per il comportamento pericoloso tenuto nella circostanza raccontata.

Succede questo perché a pochi minuti dal fatto la prova dell’imprudente condotta è nelle mani dei militari. Il video non immortala le fattezze dello spericolato (il suo volto è coperto da un foulard nero e porta maschera e casco dello stesso colore) ma la sua tuta da sci è di un verde particolare.

La foto di quell’uomo rimbalza sui cellulari dei quattro carabinieri che quel giorno stanno vigilando il comprensorio sciistico con compiti, anche, di soccorso. Ad un certo punto uno di loro riconosce quella giacca. È proprio lui l’uomo che ha provocato lo scontro e si è dato alla fuga. Fermato, ammette le sue responsabilità e “ritira” le sue contravvenzioni, che pagherà il giorno stesso.

Quanto alla donna, ne è uscita solo con qualche botta e piccole contusioni. Avrebbe potuto battere violentemente la testa sul manto nevoso. Non indossando il casco, si sarebbe potuta far male sul serio.

Le cose potevano andare peggio, insomma, e non soltanto per questa ragione. Una frazione di secondi e nel punto in cui si è verificato l’impatto si sarebbe potuto trovare il bambino di quattro anni. Le conseguenze per lui, è chiaro, sarebbero state ben peggiori.

 

Il bilancio degli interventi dei carabinieri sciatori. I carabinieri sciatori della Stazione di Andalo, durante l’annuale stagione sciistica, hanno eseguito 251 soccorsi, una media di 4 al giorno. Molte volte sono intervenuti a seguito di scontri tra sciatori, che come casistica supera abbondantemente quella della cosidetta “caduta autonoma”, conseguenza di condotte scorrette ovvero contrarie alle più elementari norme che regolano il comportamento “in pista”, su tutte una condotta imprudente dettata dalla discesa a forte velocità.

Le violazioni in tal senso accertate dai militari della Compagnia di Cles su tutti le aree sciabili di competenza sono state oltre 40. Esigue, anche se non sono mancate, le sanzioni dovute al mancato uso del casco per i minori ed all’omessa precedenza, quest’ultima contestata molte volte proprio in conseguenza di scontri. L’elisoccorso, infine, è intervenuto in Paganella a supporto dei Carabinieri sciatori ben 11 volte.

Il Comando Provinciale di Trento ha quest’anno fatto distribuire presso i comprensori sciistici del Trentino un pieghevole con le norme di comportamento stabilite dalla legge per gli sciatori e le regole di buon senso a cui devono attenersi le numerose persone che ogni anno praticano tale disciplina sportiva. Una coscienziosa condotta da parte di chi percorre, sci e snowboard ai piedi, le piste innevate è la prima regola per evitare spiacevoli incidenti.













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