Mezzolombardo: «L’idea dell’ambulatorio H24 risale al 2015» 

Mezzolombardo. La proposta da parte del candidato sindaco Giorgio Devigili di istituire un ambulatorio per le piccole urgenze al Centro Sanitario San Giovanni di Mezzolombardo ha scosso gli animi in...



Mezzolombardo. La proposta da parte del candidato sindaco Giorgio Devigili di istituire un ambulatorio per le piccole urgenze al Centro Sanitario San Giovanni di Mezzolombardo ha scosso gli animi in Piana Rotaliana.

Dopo le dichiarazioni del segretario generale della Cisl Medici del Trentino Nicola Paoli, anche il sindaco di Mezzolombardo Christian Girardi ha voluto replicare a Devigili, sottolineando come la paternità della proposta, in realtà, non appartenga proprio al candidato sindaco di Futuro Insieme.

«Rimaniamo basiti nell’apprendere l’ultima iniziativa lanciata da Devigili, che pare abbia scoperto l’acqua calda – sono le parole del primo cittadino –. In realtà l’idea di istituire un ambulatorio per le piccole urgenze, attivo 24 ore su 24, nasce dalla nostra amministrazione ancora nel 2015. Una proposta suggellata poi da un protocollo d’intesa firmato dalla Provincia, da tutti i Comuni della Piana Rotaliana e dalle due Comunità di Valle della Rotaliana e della Paganella».

Al sindaco di Mezzolombardo pare quindi quantomeno singolare che Devigili “faccia proprio” un progetto nato ormai 5 anni fa. «Visto che il dottor Devigili millanta ruoli di responsabilità all’interno della struttura del San Giovanni – rincara la dose Girardi – sarebbe forse il caso che si adoperi per far partire un servizio che dovrebbe già essere attivo a Mezzolombardo. Servizio fondamentale per la nostra gente e anche per sgravare i pronto soccorsi di Cles e di Trento».

Girardi sostiene inoltre che Devigili, responsabile sanitario del San Giovanni, sia perfettamente a conoscenza della proposta dell’amministrazione e del protocollo d’intesa. «Lui sa benissimo come stanno le cose – conclude il sindaco di Mezzolombardo –. Invece che appropriarsi di una nostra iniziativa, magari si dia da fare affinché l’ambulatorio per le piccole urgenze diventi realtà». F.B.













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