La “Vicinia Dònego” che tutela il territorio

Vigo cavedine. A fine anno è solitamente tempi di bilanci e così pure per la direzione della “Vicinia Dònego” (formata da Mauro Comai presidente Vito Eccher, Walter Luchetta, Gianpietro Bolognani,...


Mariano Bosetti


Vigo cavedine. A fine anno è solitamente tempi di bilanci e così pure per la direzione della “Vicinia Dònego” (formata da Mauro Comai presidente Vito Eccher, Walter Luchetta, Gianpietro Bolognani, Giancarlo Comai, Enzo Comai, Franco Turrina). Si tratta di un’associazione che sviluppa la sua attività da quasi 750 anni nel solco di un’antica tradizione. La sua origine, che si dibatte fra storia leggenda (lascito della contessa Cubitosa d’Arco 1236-1266?), è documentata da alcune pergamene fin dal 1332 e ne fanno parte i discendenti (chiamati “Vicini”) degli 11 antichi ceppi familiari di Vigo Cavedine, contraddistinti dai cognomi: Bolognani, Comai, Cristofolini, Eccher, Galetti, Lever, Luchetta, Manara, Merlo, Turrina e Zambaldi. È proprietaria di un’ampia porzione di montagna sopra l’abitato (appunto la “Selva di Dònego), oltre a prati e una malga.

Da quei tempi lontanissimi ad oggi ha sempre funzionato nel rispetto delle vecchie regole, codificate tardivamente con la “Carta di regola” del 1647 ed attualizzate secondo le moderne esigenze di vita comunitaria nell’attuale statuto, cercando di gestire nel migliore dei modi questo importante patrimonio attraverso l’esercizio a favore dei propri soci del diritto di uso civico. La stessa “Malga Pian” (toponimo derivato dalla località omonima), adagiata su un’ampia superficie pianeggiante a prato con degli ippocastani centenari, è stata riconvertita, dal momento che la pastorizia è una pratica abbandonata da tempo, col volontariato dei soci in luogo di aggregazione sociale per famiglie o gruppi giovanili e non ultimo come laboratorio all’aperto a favore delle scuole per la conoscenza dell’ambiente.

Ma veniamo alle ultime iniziative messe in campo: al di là della sistemazione della strada di accesso, in questo periodo si è dato ad un progetto multi-funzionale, che conciliasse diverse esigenze dal connubio fra gestione e messa in sicurezza del territorio, valorizzazione ambientale e valorizzazione delle peculiarità storiche. Si è pertanto attuato, ovviamente col supporto tecnico e le relative autorizzazioni del Servizio Foreste della Provincia, il taglio di alcune piante di faggio, che seppur maestose avevano raggiunto la fine ciclo ed erano irrimediabilmente compromesse da patologie, che ne minavano la stabilità. Con questa operazione, oltre a mettere in sicurezza il territorio da schianti anche per la stessa malga, si è dato spazio ed ampliata la superficie d’illuminazione a dei castagni secolari, nonché interventi di risagomazione della chioma e cure fitosanitarie. Risistemazione del prato e ripristino di un campo coltivato ad essenze orticole della “Banca del seme”. La legna tagliata sarà messa a disposizione dei Vicini dietro pagamento di una quota, il cui ricavato servirà per la manutenzione delle strade e gestione del patrimonio boschivo della Vicinia.













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