Il Comune aiuta le imprese facendo slittare la Cosap 

Imposte comunali. La giunta di Lavis presenterà la proposta al consiglio martedì prossimo  Si pensa anche di spostare la scadenza di pagamento della tassa rifiuti. Ma dipende da Asia


DANIELE ERLER


Lavis. Per aiutare le imprese in un periodo molto difficile per l’economia a Lavis si va verso il differimento delle imposte comunali. L’intervento, dettato dall’emergenza Coronavirus, riguarderà intanto la Cosap, ovvero il canone per l’occupazione del suolo pubblico. La scadenza per il pagamento è prevista a fine marzo, martedì il consiglio comunale deciderà se spostarla a fine ottobre, come proporrà il sindaco. Ma è solo il primo passaggio. Lavis vorrebbe poi spostare anche la scadenza del pagamento della tassa sui rifiuti, almeno per le utenze non domestiche. In questo caso, però, bisognerà mettere d’accordo l’assemblea di Asia, con i suoi 24 comuni serviti.

Le decisioni comunali si innestano ovviamente negli interventi più importanti, che sono però competenza della Provincia e del governo. Ieri, per esempio, sono stati annunciati ulteriori 25 miliardi di euro a livello nazionale. La Giunta provinciale qualche giorno fa ha adottato un disegno di legge che prevede, fra le altre cose, il ricorso a specifici strumenti di sostegno alle imprese e ai lavoratori, costretti a ridurre la loro attività.

«All’inizio abbiamo pensato che le conseguenze economiche del Coronavirus fossero da considerare nell’ottica di uno scenario mondiale, quando ancora la malattia era confinata in Cina – spiega il sindaco Andrea Brugnara –. Ora stiamo assistendo ai problemi che sta causando all’interno del tessuto sociale italiano ed europeo. Si sommano poi ad altre questioni, come il problema dell’immigrazione fra Turchia e Grecia. Le conseguenze economiche le vediamo anche nel nostro paese. Spostare la Cosap intanto, e poi magari anche le fatturazioni Asia, permetterebbe agli operatori di settore di respirare, in un momento in cui gli incassi sono minori».

La Cosap è quella tassa che si versa per le occupazioni dello spazio pubblico. La pagano per esempio gli ambulanti al mercato settimanale. Ma anche bar e ristoranti che espongono i tavolini all’esterno. Infine, le imprese edilizie (e quindi i privati), quando allestiscono i loro cantieri. Così, la Lavis Civica avrebbe voluto un segnale più forte, con un ribasso della tariffa. «L’idea di posticipare alcuni pagamenti può essere sicuramente interessante, sperando che questa situazione sia momentanea e così anche gli effetti sia economici sia sanitari – spiega il loro capogruppo, Roberto Piffer –. Ci saremmo aspettati però anche una proposta di riduzione della tariffa». Anche perché, secondo Piffer, rispetto ai soldi che vengono preventivati ogni anno, il Comune ne guadagna di più, grazie agli accertamenti su somme pregresse non ancora versate. «Ovviamente il valore cambia ogni anno, visto che dipende soprattutto da quanti cantieri occupano il suolo pubblico – conclude Piffer –. Ma, secondo noi, c’erano degli spazi di manovra per poter intervenire».















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