Elezioni 2020 a Lavis Brugnara bis improbabile 

Prime manovre. Il sindaco sembra propenso a chiudere la sua esperienza amministrativa Come suo successore il Pd guarda a Luca Paolazzi. Patt e Civica invece sono attratti dalla Lega


DANIELE ERLER


Lavis. Sono in corso le prime manovre, a Lavis, in vista delle elezioni comunali del prossimo maggio. Tutto rimane nei retroscena e negli incontri riservati, lì dove vince la diplomazia e talvolta la tattica. In passato il sindaco Andrea Brugnara avrebbe manifestato ai suoi l’intenzione di limitarsi a soli cinque anni al governo del paese: l’inaugurazione del giardino dei Ciucioi sarebbe il coronamento della sua esperienza da sindaco. In realtà, su questo punto non c’è ancora una presa di posizione ufficiale: è un retroscena che il diretto interessato né ci conferma né ci smentisce.

Scenari possibili

Durante l’estate, le tre forze che compongono la maggioranza – Patt, Pd e ViviLavis – hanno inizialmente manifestato la volontà di presentarsi in continuità rispetto al lavoro fatto negli ultimi cinque anni. In un primo momento, il Pd si sarebbe reso disponibile ad appoggiare un eventuale Brugnara bis: ma la ricandidatura dell’attuale sindaco è, appunto, tutt’altro che scontata. Anzi, sembra al momento decisamente improbabile: e sarebbe proprio questo a poter sparigliare le carte. Chi potrebbe essere il candidato sindaco? Secondo il Pd, l’ideale sarebbe qualcuno uscito dall’attuale giunta comunale o dal consiglio. Per ora non sarebbe stato fatto un nome. Ma tutti sanno che in pole position, almeno nelle intenzioni del Pd (o di parte di esso), c’è l’attuale vicesindaco, Luca Paolazzi. Il Patt vorrebbe invece un candidato meno “di bandiera”. E soprattutto qualcuno che per i prossimi cinque anni possa garantire l’intera coalizione. Non sarebbe tramontata del tutto l’idea di una nuova alleanza civica, che vada oltre i simboli di partito, un po’ come sta succedendo a Mezzolombardo. Ma anche queste sono solo indiscrezioni che per il momento non hanno una conferma ufficiale.

Dialoghi avviati

Il segretario del Patt, Alessandro Micheli, evita anzi ogni commento. «L’unica cosa che posso dire è che siamo disponibili al dialogo con tutti. Il Patt provinciale ha dato libertà ai singoli territori e noi seguiamo questa linea», dice. Senza aggiungere nulla, dribblando anzi tutte le nostre domande. Il resto lo ricaviamo da altre fonti. Non è un mistero che gli autonomisti siano stati corteggiati, nelle scorse settimane, anche dal centrodestra. In un’intervista al Trentino, Roberto Piffer, leader della Lavis Civica (il cui orientamento è di centrodestra), aveva confermato che la loro lista è già pronta. Si presenterà alle elezioni anche da sola. Sul finire dell’estate, i civici hanno iniziato le trattative con la Lega, con l’idea però di tentare di coinvolgere il Patt. Lo conferma ancora una volta Piffer: «Abbiamo notato passaggi giornalistici e non nei quali Lega e Patt hanno dialogato o potrebbero farlo. A Lavis, la Civica sta verificando se questo sia uno scenario possibile per mettere insieme una "coalizione dei concreti", cioè di gente che punta a realizzare le cose». Il Patt si sta quindi muovendo su due fronti? In realtà a Lavis una coalizione fra Lega e autonomisti sembra ad oggi ancora poco probabile. È possibile invece che il Patt stia pensando di andare da solo, rimandando eventuali alleanze al ballottaggio. Ma sarebbe come disconoscere il lavoro fatto negli ultimi cinque anni e potrebbe diventare un assist per la Lega.















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