Da Molveno a Cima Tosa e ritorno in meno di 4 ore 

Corsa in montagna. L’impresa sarà tentata venerdì da Federico “Kikko” Nicolini, già campione del mondo juniores di sci alpinismo. «Da anni accarezzavo l’idea, per me è più un’avventura»


Rosario Fichera


Molveno. Il grande atleta Federico Nicolini (Kikko per gli amici) già campione del mondo juniores di sci alpinismo, punta di diamante senior della Nazionale italiana di questa disciplina sportiva, campione di corsa in montagna, dopodomani, venerdì 17 (in barba alla superstizione), tenterà un’impresa senza precedenti: partendo da Molveno, dove vive insieme a papà Franco (il celebre alpinista, gestore del rifugio Pedrotti, nelle Dolomiti di Brenta) e mamma Sandra, cercherà di raggiungere, correndo, Cima Tosa, andata e ritorno, il tutto in meno di 4 ore. Ponendosi così l’obiettivo di un autentico primato.

Abbiamo raggiunto telefonicamente Kikko Nicolini al rifugio Pedrotti, dove lavora con i genitori e la sorella Elena (altra famosa campionessa di sci alpinismo e di corsa in montagna.

Allora Kikko, come è nata l’idea di quest’impresa?

«Più che un’impresa la definirei una bella avventura: è da anni che accarezzavo l’idea, io vivo quattro mesi l’anno in quota, al rifugio Pedrotti, dove ammiro ogni giorno Cima Tosa, una vetta spettacolare, diventata la mia seconda casa. Così quest’anno, in considerazione della minore presenza di turisti per via della pandemia, mi sono deciso e venerdì prossimo, grazie anche al sostegno di Molveno Holiday e dell’Apt Dolomiti Paganella, tenterò di raggiungere la cima, partendo dalla piazza principale di Molveno, compiendo il percorso di andata e ritorno in meno di 4 ore».

A che ora partirai?

«Sto valutando ancora delle variabili, ma penso tra le 8.30 e le 9».

Che percorso seguirai?

«Molveno, Valle delle Seghe, rifugi Croz dell’Altissimo, Selvata, Pedrotti, quindi Cima Tosa e ritorno per lo stesso percorso».

Pari a un dislivello di?

«Tra salita e discesa di circa 4.000 metri».

Con che attrezzatura partirai e hai previsto dei punti di assistenza?

«Sono previste delle buone condizioni meteo, pertanto, partirò in pantaloncini e maglietta, con un piccolo zaino con una giacca e dell’acqua. Al rifugio Pedrotti ho previsto un punto di ristoro. Ho curato molto l’aspetto della sicurezza lungo tutto il percorso, soprattutto per la parte più impegnativa, quella della cosiddetta “via del camino”, dove potrò contare sull’assistenza tecnica di mio padre e del mio futuro cognato, Davide Galiffi».

Tuo padre ha scalato numerose montagne in velocità, concatenandole. La velocità è diventata una tradizione di famiglia?

«Diciamo di sì: sono stato sempre affascinato dalle imprese di mio padre, amo l’alpinismo e mi piacerebbe seguire questa strada. Sono convinto che nel mondo delle gare non si può rimanere per tanti anni sempre all’apice, così pensando al mio futuro ho deciso d’intraprendere il percorso per diventare guida alpina. D’altra parte la montagna e Cima Tosa non sono solo la mia casa, sono ormai la mia vita».















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