«Con il 2018 prezzi più bassi»
Il passaggio da Sait a Dao è fatto. Ora è tempo di pensare al rilancio
CAVEDINE. Già nell’assemblea straordinaria del dicembre 2016 con una significativa presenza di soci (150) era stata sancita in via definitiva la conclusione del rapporto di collaborazione o meglio di “affiliazione” della Famiglia Cooperativa Valle di Cavedine con il Sait, approvando alla presenza del notaio Gregori la disdetta per la fornitura dei prodotti merceologici nella decina di punti vendita della valle. Di conseguenza Sait aveva revocato il prestito partecipativo di Sait-Promocop-Pat di 300 mila euro di durata fino al 2020 (interesse massimo 2%) con la recessione di Promocop da socio della cooperativa stessa. Contestualmente la direzione aveva allacciato rapporti di collaborazione con il colosso Dao, che con una sua finanziaria nell’ottobre scorso aveva emesso un prestito-ponte per saldare il prestito partecipativo e rimborsare quindi Promocop-Sait-Pat. L’assemblea di qualche settimana fa ha pertanto deliberato il prestito ponte, accogliendo come socio-sovventore Dao con l’emissione di 12 mila azioni del valore di 25 euro l’una per la durata di 7 anni al tasso massimo d’interesse dello 0,5%. C’è da sottolineare che, nonostante questa forte partecipazione settennale, il socio Dao può esprimere solamente un voto come tutti gli altri soci della cooperativa.
All’assemblea, oltre ai consulenti della Famiglia Cooperativa (avvocato Alberti, legale, e dottor Erspamer commercialista) hanno partecipato anche i vertici Dao Alessandro Penasa (direttore finanza e personale) e Paolo Alimenti (direttore generale), che hanno chiarito ai presenti il ruolo di fornitura e di supporto della loro società nei confronti della cooperativa di consumo. La struttura societaria Dao, come tutte le altre società sostenute da quote di partecipazione azionaria, distribuisce ai soci l’utile di esercizio (nel 2016 è stato di 15 milioni) e si sta espandendo con la cooptazione di altre società (come Eurospin) nel settore della distribuzione. Oltre all’offerta commerciale più vantaggiosa, tant’è vero che verranno abbassati i prezzi al pubblico dal 1° gennaio 2018, verrà sviluppata una serie di interventi di miglioramento e si prevede che nel giro di un triennio la cooperativa di Cavedine dovrebbe tornare in utile.
Facendo un passo indietro, va sottolineato come la rottura con Sait si era consumata dopo una lunga ed estenuante trattativa (sulla richiesta, negata, di uno sconto del 7-8% sull’acquisto dei prodotti), che però non lasciava intravvedere alcuna possibilità di recuperare a medio termine le passività accumulate in alcuni esercizi precedenti e questo avrebbe comportato come prima drastica decisione la chiusura di alcuni punti vendita in difficoltà (Drena, Brusino e Padergnone). Anche la crisi del Sait a livello provinciale, che ha caratterizzato le vicende sindacali di quest’ultima parte dell’anno, ha rafforzato la necessità di un profondo cambiamento di rotta. (m.b.)