«Ai Comuni la possibilità di aiutare le imprese locali»
La proposta. Il sindaco di Mezzolombardo l’ha presentata al Consiglio delle autonomie suscitando interesse. Un regolamento contro il rischio di un’eccessiva discrezionalità
Mezzolombardo. Il Comune di Mezzolombardo punta a dare un sostegno diretto alle attività economiche sul proprio territorio. L’idea è di stanziare dei contributi: per esempio per andare a incidere sul costo degli affitti per il periodo di chiusura per il lockdown, in maniera proporzionale alla superficie di ogni negozio.
Il problema è che la questione non è così semplice come potrebbe sembrare: fra le competenze del Comune non c’è il lavoro. E finora non è mai stato possibile per i comuni stanziare dei contributi diretti. La questione però è stata posta dal sindaco Christian Girardi al Consiglio delle autonomie, dove ha ottenuto l’interesse anche degli altri sindaci. La richiesta è di elaborare uno specifico regolamento, dettato dall’emergenza coronavirus e con una serie di limiti, che evitino il rischio di un’eccessiva discrezionalità.
«I Comuni attualmente possono incidere solo sulla leva fiscale, ma talvolta diventa un aiuto troppo burocratico perché sia efficace. Vorremo che ci venisse data la facoltà di fare qualcosa di più e in maniera più diretta – spiega il sindaco –. La nostra potenza di fuoco è ovviamente più limitata rispetto a quella nazionale. Ma siamo intenzionati comunque a dare un sostegno alle nostre attività economiche. Vogliamo fare la nostra parte per limitare i danni».
Mezzolombardo ha vissuto l’emergenza sanitaria, soprattutto nella propria casa di riposo. Ora che le cose vanno meglio da questo punto di vista, e le guarigioni aumentano ogni giorno, diventa ancora più urgente ragionare sulla questione economica. «I tempi che arrivano non saranno semplici – dice il sindaco –. Quello che spero è che chi ci governa, a tutti i livelli, capisca che i Comuni hanno già fatto la loro parte negli ultimi anni, sia per quanto riguarda le risorse umane sia per quelle finanziarie. Non possono chiedere a noi ulteriori sacrifici: altrimenti non potremmo più garantire i servizi essenziali. E sarebbe come togliere l’ultimo baluardo contro l’antipolitica».