La confessione di Benno: “Ho strangolato papà, poi è arrivata mamma”
Il racconto drammatico dei terribili momenti che hanno portato all’uccisione dei genitori: “Mi sono sentito alle strette, senza una via d’uscita: volevo solo il silenzio e non stare più male”
BOLZANO. Nel corso della trasmissione Quarto Grado, andata in onda venerdì 19 marzo su Rete 4, sono stati letti stralci del verbale di confessione con cui Benno ha ricostruito l’omicidio di mamma e papà. Ai magistrati, il ragazzo ha raccontato che, quel pomeriggio del 4 gennaio, aveva discusso con il padre su chi doveva portare fuori il cane della nonna. In quel frangente, Peter rimprovera il figlio perché deve aiutare di più in casa.
«Sono andato in camera per non dover più discutere - rivela -, come spesso accadeva, ho acceso il computer per fare un corso di sicurezza del lavoro, poi ho acceso Netflix. Ero molto stanco e mi sono addormentato». Litigio avvenuto poco dopo che Laura era uscita di casa. «Mio padre è entrato in stanza - prosegue la drammatica deposizione – mi ha svegliato ed è scoppiata una discussione sui soldi». Peter avrebbe rinfacciato a Benno di non valere niente e avrebbe preso ad esempio Madé, già autonoma e indipendente. «Mi sono sentito così alle strette, così male, così senza una via d’uscita - rivela Benno – che pure io mi rifugio in camera e vengo incalzato e anche se voglio stare in pace non riesco a trovare la pace. Io volevo solo il silenzio e non stare più male». Sono gli attimi che precedono l’omicidio. «L’ho zittito. Ho preso dalla bacinella di plastica, dove ho gli attrezzi, la prima corda da arrampicata che ho trovato. Eravamo in corridoio, siamo cascati insieme per terra, ma non so se l’ho strozzato da dietro o da davanti. Ricordo solo che ho stretto molto forte. Poi sono rimasto seduto, sdraiato in corridoio». Benno ha ucciso il padre. A casa regna un silenzio di morte. Ma la tragedia non è finita
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