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«L’acqua resti nelle mani dei Comuni trentini»

Il Consiglio delle autonomie locali in seduta straordinaria ha votato l’istanza sulle piccole e medie concessioni idroelettriche: «Rinnovare i titoli scaduti o prorogare il regime transitorio»



TRENTO. «L'acqua deve rimanere nelle mani dei Comuni trentini, valorizzando la loro natura di enti montani. Quindi l'attuale normativa provinciale dev'essere modificata con la possibilità di rinnovare i titoli in scadenza o scaduti in capo ai Comuni trentini, oppure di prorogare il regime transitorio».  Lo chiede il Consiglio delle autonomie locali che, riunito in seduta straordinaria, ha votato l'istanza sulle piccole e medie concessioni idroelettriche (3.000 kilowatt) da presentare alla Giunta provinciale.

«Il Cal in questi giorni ha lavorato in tempi stretti, con l'obiettivo di tradurre il tutto in un emendamento da inserire nell'assestamento di bilancio attualmente in discussione in Consiglio provinciale», ha detto il presidente Paride Gianmoena. Il Cal chiede di modificare «l'attuale normativa provinciale per consentirne la sospensione dell'efficacia, e rendere applicabile ai Comuni trentini ed alle rispettive società o Enti strumentali, le disposizioni nazionali di maggior favore per il concessionario uscente, riguardanti sia la disciplina transitoria, che quella a regime, per la riassegnazione delle concessioni di piccole derivazioni d'acqua pubblica a scopo idroelettrico (di potenza media annua fino a 3.000 kW)».

"Sul tema dell'autoconsumo - ha voluto precisare ancora Gianmoena - in questi mesi è stato portato avanti con l'assessore Tonina e la struttura provinciale, nel rispetto della forte collaborazione, un proficuo confronto che a breve porterà a sottoporre al Cal una delibera sui provvedimenti attuativi della norma con il fine ultimo di tutelare gli interessi dei Comuni trentini».













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