Inquinamento da Pfas, Coppola: «Appa faccia analisi accurate e tuteli i cittadini»
La consigliera provinciale ricorda che «le concentrazioni più importanti sono a Villa Lagarina e Arco dove la popolazione è fortemente allarmata» (foto Ansa)
TRENTO. Appa compia "analisi accurate, avvalendosi anche delle competenze di istituti di ricerca, in modo tale da tranquillizzare i cittadini delle zone ritenute interessate e, nel caso in cui l'inquinamento da Pfas fosse confermato, mettere in atto tutte le azioni tese a garantire la salute dei cittadini e del territorio". Lo scrive in una nota Lucia Coppola, consigliera provinciale Gruppo Misto/Europa Verde.
"Con la Pfas non si scherza, questo è quanto affermato da chi da anni se ne occupa in tutte le regioni confinanti col Trentino, aggravando la situazione già molto precaria di tutta la Pianura Padana, considerata uno dei territori più inquinati d'Italia. Sappiamo che si tratta di sostanze tossiche utilizzate come impermeabilizzanti e sembra che le concentrazioni più importanti, per quanto attiene alle acque superficiali, sono nei territori di Villa Lagarina ed Arco dove la popolazione è fortemente allarmata e spaventata. Francesco Basso, ex ispettore Arpav del Veneto, specializzato in siti inquinanti, conosce bene il tema. E ci dice che le mancate analisi sulla catena alimentare, carne, uova, pesce, verdura, che purtroppo si inquina per colpa di acque e terreni inquinati anche lontano dalle forme primarie, possono ingenerare situazioni di allerta sanitaria".
Coppola cita l’intervista rilasciata da Basso a Il Nuovo Trentino, il nostro giornale, in cui “afferma che in Veneto risulta inquinata da Pfas una zona grande come il Lago di Garda, dove i Pfas sono potabili fino 30 nanogrammi. Ora, dare la colpa a Le Monde che ha segnalato la situazione del Trentino ed attaccarsi a questo, come si sta facendo nel governo provinciale, per evitare di affrontare il problema è piuttosto pericoloso e certo non tranquillizza", si legge nella nota.