In Friuli una panchina europea ricorda Antonio Megalizzi. Metsola: «Ragazzo straordinario. L’Europa non sarà perfetta, ma ne vale la pena»
La cerimonia a Ronchi dei Legionari (Gorizia) in vista della giornata della libertà di stampa. Messaggio dai genitori di Giulio Regeni
TRIESTE. Una panchina europea in ricordo di Antonio Megalizzi, giornalista trentino ucciso in un attentato a Strasburgo l'11 dicembre del 2018, è stata inaugurata oggi, 30 aprile, a Ronchi dei Legionari (Gorizia) su iniziativa dell'associazione culturale Leali delle Notizie, nell'ambito dell'azione a difesa dell'articolo 21 della Costituzione e in vista della giornata mondiale della libertà di stampa.
«Antonio era un ragazzo straordinario, un cittadino coraggioso - ha affermato in un messaggio, letto durante la cerimonia, la presidente del Parlamento europeo Roberta Metsola - non si è fermato davanti alla facile retorica. Ha preferito mettere la sua professione di giornalista al servizio degli altri, raccontando l'Europa, combattendo la disinformazione, chiedendo a più persone possibili di credere nella promessa dell'Europa. A volte si ha la sensazione che l'Europa sia lontana dalle nostre realtà quotidiane, ma il cuore dell'Europa batte forte a Ronchi dei Legionari o a Gorizia come a Bruxelles o a Strasburgo». E, ha aggiunto Metsola, «l'Europa non sarà perfetta, non è una favola, ma ne vale la pena».
Un messaggio è stato inviato anche da Paola e Claudio, genitori di Giulio Regeni: «Non abbiamo avuto la fortuna di conoscere direttamente Antonio Megalizzi ma per quanto abbiamo potuto percepire della sua persona, ci viene spontaneo pensare a lui, a Giulio - e ai tanti giovani che esprimono passione verso il dialogo ed il confronto con gli altri - come ad un esempio di capacità ed impegno ad essere cittadini europei».
All'evento ha partecipato anche Giuseppe Giulietti, portavoce di Articolo 21: «Ronchi dei Legionari è unica nel suo genere non solo avendo intitolato ai giornalisti uccisi una biblioteca, una passeggiata, le panchine ed il passaggio che porta il nome di David Sassoli. Continua a non dimenticare e a rilanciare questi temi».