Il buono pasto è aumentato di 1 euro, ma tassato. Fp Cgil: «É un paradosso»
Il valore del buono pasto elettronico del personale della pubblica amministrazione era stato portato da 6 a 7 euro, ma la tassazione di 1 euro in busta paga compensa esattamente la differenza
TRENTO. In una nota, Il segretario generale della Fp Cgil del Trentino Luigi Diaspro denuncia: «Una beffa dietro l'altra, non solo le disparità salariali con gli altri territori e all'interno dello stesso comparto delle autonomie locali, la perdita di potere d'acquisto, un rinnovo contrattuale che è pari a circa un terzo dell'inflazione nel triennio, adesso anche la tassazione di 1 euro in busta paga, ovvero la differenza tra il valore precedente di buono pasto a 6 euro e gli attuali 7 euro. È inaccettabile. Si intervenga per sanare al più presto questa situazione che definire paradossale è dir poco».
Secondo quanto riportato da Fp Cgil, il Consorzio dei Comuni trentini, a seguito del rilievo della Corte dei Conti, avrebbe dato indicazione a tutti i Comuni e a tutte le Comunità di valle che non hanno aderito alla convenzione quadro per il servizio sostitutivo di mensa sottoscritto dalla Provincia nel 2023 di assoggettare a imposizione fiscale e contributiva il previsto rimborso in busta paga dell'euro aggiuntivo.
Fp Cgil chiede che «si trovino immediatamente soluzioni a questo sconcertante paradosso: aumento di 1 euro del buono sì, ma tassato».