I trentini riprendono a viaggiare, ma restano tante incognite: la prima è il Green pass
Sud Italia, Grecia e Spagna le mete più gettonate. Si aprono alcune destinazioni extra-europee ma la “finestra” durerà solo fino al 30 agosto. Le agenzie di viaggio trentine sconsigliano i viaggi “fai da te” (foto Ansa)
TRENTO. Riprendono a marciare le agenzie di viaggi, pur con ritmi non paragonabili all’epoca pre-Covid. Destinazioni preferite dei viaggiatori sono il Mezzogiorno d’Italia e le isole, ma l'emergenza incendi solleva nuove preoccupazioni. A livello europeo, Grecia e Spagna sono le mete più gettonate, ma pesa la poca chiarezza in merito al green pass. Praticamente fermo il mercato extra-europeo visto il blocco dei viaggi esteso fino al 31 dicembre. Negli ultimi giorni si sono aperti spiragli verso alcune destinazioni extra-europee: tra queste Australia e Nuova Zelanda (che comunque non accettano turisti fino all'anno nuovo), Dubai, Giappone, Albania e alcune località nell'Oceano Indiano. Aperture che però dureranno solo fino al 30 agosto, con grande frustrazione dei tour operatori che speravano di poter iniziare a raccogliere prenotazioni per l'autunno e l'inverno. A ciò si aggiunge che alcuni viaggiatori aggirano le regole affidandosi a tour operator stranieri o extra-Ue che non si fanno troppi scrupoli. Si aggrava il problema occupazionale: tanti lavoratori delle agenzie di viaggio sono in cassa integrazione ed il rilancio del mercato italiano non è sufficiente a garantire la piena ripresa. Le agenzie di viaggio trentine lanciano una raccomandazione, sconsigliando i viaggi “fai da te”: nella foresta di regole Covid, è facile rimanere bloccati in situazioni spiacevoli, privi di assistenza. Come nota positiva, riprendono i viaggi di nozze, pur ridimensionati nel budget e nelle destinazioni, che si limitano al bacino del Mediterraneo.
Laura Bolgia, titolare di Viaggi Bolgia (Trento) e vicepresidente dell'associazione di categoria Fiavet: «La situazione sta migliorando rispetto allo “zero” dove stavamo prima, abbiamo prenotazioni e richieste, ma siamo lontani dai livelli pre-covid. Ora abbiamo richieste “mare” verso l’Italia e prenotazioni verso la Grecia e in misura minore la Spagna». Ricominciano i viaggi di nozze, anche se ridimensionati: «Cambiano le destinazioni di quello che dovrebbe essere il “viaggio della vita”, - segnala Bolgia - Ora si possono raggiungere il Giappone e alcune località nell'Oceano Indiano, ma anche lì con continue e improvvise restrizioni. I viaggi di nozze si fanno all’interno del Mediterraneo». Bolgia registra una “schiarita” nell’umore di chi si appresta ad un viaggio, anche se molti dubbi rimangono: «In Italia si viaggia senza problemi, ma gli incendi nel Sud e in Sardegna preoccupano. Le persone continuano ad avere domande sui protocolli e ci fanno domande a cui talvolta noi stessi non sappiamo rispondere, come se è sicuro viaggiare con una sola dose di vaccino oppure no». Bolgia segnala nei voli, anche nazionali, il problema più grande: «I voli ci fanno disperare, le low-cost che servono l’Italia procedono a continui cambi operativi in corso ed è molto difficile mettersi in contatto con loro per delucidazioni in tempi rapidi». Per questo Bolgia mette in guardia verso il “fai da te”: «È ancora diffuso anche se i problemi sono complessi. Alla fine “fanno da sé” solo il biglietto, ma poi si rivolgono a noi per i problemi che emergono nel corso del viaggio». Bolgia promuove il green pass europeo, ma evidenzia come per una certa platea di utenti non sia semplice venirne a capo: «Il green pass è certamente utile, basti pensare ai viaggi in Francia dove o si è vaccinati o si devono fare tamponi ogni 48 ore. Ma occorre tenere presente che alcuni, magari gli anziani, non sanno come scaricarlo. Per questo noi diamo assistenza».
Daniele Bonazza, titolare di Gitan Viaggi (Trento): «I viaggi “fai da te” sono una “malattia” ancora in corso, - sospira Bonazza - I turisti “fai da te” vogliono fare tutto da soli, poi però ci chiamano per risolvere i problemi». Arrivano i primi segnali di ripresa, soprattutto sul versante del turismo sul territorio nazionale: «L’Italia sta ripartendo, nonostante le difficoltà nel reperire manodopera di un certo livello - segnala Bonazza - Sul fronte interno non possiamo lamentarci, ci sono richieste per il Sud, la Sicilia e la Sardegna. Ma gli incendi sono un problema». Rimangono i problemi sul versante dei pullman organizzati: «Riempire al 50 per cento un pullman richiede costi e prezzi diversi dal solito. Inoltre i tempi organizzativi sono allungati per tutto». Note più liete arrivano dai viaggi di nozze: «Notiamo una certa ripresa dei viaggi di nozze in Italia, con destinazione Eolie e Sicilia», conferma Bonazza. Ma rimane molto complicato il mercato extra-europeo, che presenta una serie interminabile di complessità: «Siamo stati di recente all’Expo di Dubai, abbiamo fatto tre tamponi in quattro giorni. Fuori dalla Ue ci sono Stati che non vaccinano e lì è complicato. Una delle mete desiderate dai clienti è l’Egitto, ma lì è tutto fermo da un anno, manca il personale e le strutture devono essere adeguate per la ripartenza». Anche il turismo europeo presenta numerose difficoltà a causa della scarsa chiarezza in merito al green pass: «All'inizio il lasciapassare anti-covid ci aiutava, ora pesa la mancanza di linee guida omogenee. E ogni paese europeo fa di testa sua. Chiediamo regole chiare e che durino almeno qualche settimana». Per fare ordine nella grande mole di notizie e aggiornamenti, Bonazza invita a visitare il sito del Ministero degli Esteri “Viaggiare sicuri”: «Raccomandiamo di visitarlo di frequente perché le regole continuano a cambiare».
Paola Speccher, titolare di Viaggi Tropicana (Rovereto) registra una ripresa nella quantità di lavoro, ma in generale insufficiente per coprire le spese, anche di personale: «Per sei mesi non abbiamo quasi lavorato, tranne pochi voli per ricongiungimenti e lavoro. Il 2021 è complicato tanto quanto il 2020. Per questo tanti tour operator continuano a doversi avvalere della cassa integrazione. Il nostro personale è molto preparato e non vogliamo perderlo. Le nostre dipendenti sono come membri della famiglia». Il rilancio del turismo passa necessariamente per l’Italia, ma Speccher segnala che il mercato interno non garantisce la sostenibilità dell’impresa: «Per noi l’Italia non è un mercato gigantesco perché tanti si arrangiano e sono “habitué” di certe località. Un po’ di ripresa c’è, ma di sicuro senza tanto slancio». Al di là dell’Italia e dell’Europa, con il suo rebus di regole, i clienti ricominciano a sognare il viaggio intercontinentale, ma occorre frenare le loro aspirazioni: «Tanti clienti continuano a chiedere gli Stati Uniti, ma non ci si può proprio andare ed è una pena... - riflette Speccher - Teniamo presente che a differenza degli altri paesi europei, l'Italia proibisce i viaggi extra-Ue anziché imporre delle quarantene, che consentirebbero un minimo di respiro al mercato internazionale». Speccher segnala però come alcuni riescano ad aggirare il blocco dei viaggi intercontinentali affidandosi a compagnie e tour operator con sede all'estero o fuori dall'Unione Europea: «Se si vuole andare contro le regole ed andare, ad esempio, in Kenya a fare un safari, basta andare online e rivolgersi ad operatori che operano da paesi terzi - racconta Speccher - Organizzano i viaggi e i voli, ma poi c’è il rischio che in caso di problemi relativi al covid, ti lascino lì nella tua destinazione».