Tisi: «L’uomo è Natura, lavoriamo per il bello» 

L’incontro. L’arcivescovo di Trento invitato a parlare di “Ambiente, Casa Comune”a Giustino Masè (Pnab): «Tutti i giorni di grida la sua sofferenza». Sottovia: «Serve approccio equilibrato»


Walter Facchinelli


Giustino. L’Arcivescovo Lauro Tisi e Lucio Sottovia direttore dell’Ufficio Biodiversità e Rete Natura 2000, hanno parlato di “Ambiente, Casa Comune”, con Roberta Bonazza, esaltando i sensi del limite, del bello e del rispetto ambientale. La seconda enciclica di Papa Francesco “Laudato sì” esorta tutti ad «aver cura della casa comune», che lo stesso sindaco e presidente del Parco Joseph Masè ha detto «tutti i giorni ci grida la sua sofferenza». Mario Tonina, vicepresidente della Giunta provinciale e assessore competente ha guardato ai territori montani delle Regioni vicine «non sempre hanno avuto le nostre attenzioni per l’ambiente, prova ne sono spopolamento e abbandono della montagna».

L’Enciclica papale

Don Lauro portando «concretezza e universalità» dell’Enciclica papale, ha detto «ricordiamoci che noi siamo natura, che l’Uomo è Natura», il pensiero moderno ha portato l’uomo a usare, sfruttare e devastare la natura «non più una parte di noi».

Lucio Sottovia ha aggiunto «la natura di ieri, oggi non esiste più» la realtà è frutto delle trasformazioni «dell’uomo governatore del mondo». Il riscaldamento climatico ci svela disequilibrio, i ghiacciai diminuiscono, i prati sono occupati da pochissime specie invasive. «Dobbiamo recuperare relazione con la realtà, attraverso conoscenza, approccio equilibrato, umiltà e sobrietà».

Il boom economico

Monsignor Tisi ha detto «il boom economico ci ha tolto il senso del limite, per anni ci siamo comportati in modo assurdo e dissennato». I danni ambientali non sono «calamità naturali», Papa Francesco li chiama «calamità umane». Poi ha toccato un tema a lui caro «si deve ripartire dalla relazione e vivere in rete con l’ecosistema». All’uomo solista e narcisista, don Lauro contrappone «il contatto reale», alla narrazione virtuale e ai social «il volto dell’altro» con concretezza, voglia di osservare e rallentare.

Per Lucio Sottovia «biodiversità e naturalità, aree protette e zone Parco sono bacini di osservazione», per capire le dinamiche naturali e rapportarci col reale, sviluppando conoscenza, didattica e ricerca.

Per don Lauro «perfezione e colori naturali ci rimandano al senso estetico», esortando i numerosi presenti a «non lavorare solo per l’utile e il buono, ma per il bello, così cambieremo il mondo». Papa Francesco nell’Enciclica parla di «conversione ecologica del cuore», don Lauro ha aggiunto «se un uomo dialoga con se stesso e accoglie il limite come libertà, vive di domande e pochi punti esclamativi. Lui può diventare il potenziale custode della natura e aiutarci a rendere il mondo migliore».

I “martedì del Parco”

La rassegna “I martedì del Parco, conversazioni sulla natura” propone otto serate da maggio a dicembre ogni primo martedì del mese in località del Parco Adamello Brenta.

Il 7 maggio alle 20.30 Dimaro “Boschi a terra. E ora? – I tempi del bosco e le scelte dell’uomo”, 4 giugno 20.30 Tione “Sotto l’ombrello del picchio – L’importanza dei picchi nell’ecosistema bosco”, 3 settembre 21 Carisolo “Le grotte archivi del tempo. Raponzolo e le altre. Un viaggio negli ambientti sotterranei alla scoperta della vita nascosta”, 1 ottobre 20.30 Ponte Arche “L’uomo in montagna, una presenza in movimento. Parole e immagini raccontano il rapporto tra uomo e ambiente in alta montagna”, 2 luglio 21 Tuenno “Alieni fra noi. Piante e animali si muovono con noi: il problema delle specie aliene invasive”.

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