Storo, vigneto tagliato per colpa di una malattia
STORO. A Storo un vigneto piantato su terreni Asuc di colpo è stato sostituito da una piantagione di mais (nella foto). La ragione sarebbe una malattia della vite, la flavescenza dorata, che richiede...
STORO. A Storo un vigneto piantato su terreni Asuc di colpo è stato sostituito da una piantagione di mais (nella foto). La ragione sarebbe una malattia della vite, la flavescenza dorata, che richiede la rimozione dell'intero vigneto infetto per evitare la diffusione del contagio.
Patria del granturco
Storo è famosa per una cosa su tutte: il granoturco, coltivazione che domina ormai sull'agro della borgata settaurense, incluse le frazioni di Lodrone e Darzo e pure su quello della campagna della vicina Ponte Caffaro (ed è diffusa pure nelle Giudicarie Esteriori e nel Comune lombardo di Vestone). La diffusione del cosiddetto "Oro di Storo" è ormai così capillare che non sono stati in molti a stupirsi quando a inizio primavera un intero vigneto è stato estirpato per piantarci granoturco. Eppure, di norma, i terreni coltivati a vite rendono più di quelli coltivati a mais e c'è di più, il fondo in questione non è privato, ma appartiene alla collettività, cioè all'Asuc locale ed è prezioso, visto che non troppo tempo fa era stato "conteso" al momento dell'assegnazione, con l'affittuario attuale che per mantenerlo aveva dovuto far valere il proprio diritto di prelazione pareggiando l'offerta proveniente da un altro contadino. Come mai allora, su un terreno simile si toglie la vite per piantare granoturco?
L’agricoltore spiega
A far luce sulla questione ci pensa uno degli affittuari del terreno, Mauro Armanini. «Lo scorso autunno i tecnici provinciali ci hanno segnalato che nel vigneto si era ormai diffusa la flavescenza dorata, una malattia assai grave e contagiosa che, come previsto dalle regole, ci ha costretti ad estirpare l'intero vigneto. La nostra intenzione era di ripiantare altre vigne, ma la cosa è andata per le lunghe e alla fine abbiamo dovuto rinunciarci. Per quest'anno abbiamo quindi piantato il granoturco, ma dopo la stagione della raccolta procederemo a ripiantare il vigneto, che sarà chardonnay base spumante, ingrediente fondamentale per il Trento Doc».
Ecco dunque spiegato l'arcano: si sarebbe trattato di un intervento necessario per evitare la diffusione di una malattia della vite e comunque la sostituzione di coltura sarà solo momentanea. In effetti se si diffonde la Flavescenza Dorata, un fitoplasma parassitario della vite, può causare gravi danni alle coltivazioni. Normalmente la malattia si combatte con trattamenti mirati e specifici, se però attecchisce non resta altro che intervenire eliminando le fonti di diffusione, cioè le vigne, per poi procedere a ripiantare tutto ex novo.