Storo, strada chiusa per crollo 

Il disagio in via Garibaldi. Nell’arteria centrale del paese l’asfalto si è afflosciato e si è aperto un buco profondo Dopo i sopralluoghi la decisione di deviare il traffico su vie secondarie. Un’arcata di supporto sopra il rio Proés non c’è più


Stefano Marini


Storo. Storo come Roma? Una (piccola) affinità c'è, almeno a giudicare da quanto avvenuto sulla strada in mezzo al paese. Giovedì sera un tratto di via Garibaldi, l'arteria centrale che attraversa il capoluogo settaurense, ha iniziato a denotare segnali di cedimento con l'asfalto che ha preso ad afflosciarsi e un foro della grandezza di un pugno è comparso sulla superficie. Ieri mattina due sopralluoghi hanno indotto a chiudere subito il tratto stradale, a forte rischio cedimento. Cosa è successo? Semplice: sottoterra in quel punto circa un secolo fa è stato canalizzato il rio Proés, e la mancanza di manutenzione unita al passaggio dei veicoli alla lunga ha avuto la meglio su una delle arcate di supporto sottostanti. Fortunatamente nessuna persona è rimasta ferita. E il crollo non ha provocato altri danni.

Pronto intervento

La chiusura di via Garibaldi interessa un punto centralissimo dell'abitato di Storo. Il traffico è stato deviato su via Papaleoni, via Sette Pievi e via Regensburger con disagi che al momento appaiono inevitabili. «Purtroppo il tratto stradale non presenta condizioni tali da consentire il passaggio dei veicoli in sicurezza - spiega il sindaco Luca Turinelli - la chiusura è stata immediata, noi interverremo al più presto con lavori di ripristino per 100 mila euro».

I sospetti del Comune

«Che il canale interrato del Proés potesse dare problemi era un sospetto che avevamo da tempo - spiega ancora il sindaco Turinelli -. Proprio a dicembre 2018 avevamo dato incarico all'ingegnere Andrea Zontini di studiarne una messa in sicurezza e ci è stato spiegato come l'opera abbisognasse di ben 7 lotti di intervento per circa 400 mila euro di lavori».

Le traversine del treno

In sé il canale è stato ben realizzato ma è innegabile che abbia la sua età: basta pensare che lì sotto dovrebbero esserci ancora le traversine del treno che raggiungeva Storo durante la prima guerra mondiale, purtroppo però le manutenzioni sono state scarsissime negli ultimi 100 anni. «Ereditiamo il problema dal passato e lo risolveremo - conclude il sindaco Turinelli - resta il fatto che si parla spesso di nuove opere quando forse sarebbe più opportuno conservare e mantenere anche quelle che ci sono già per evitare che crollino di colpo».

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