Santa Barbara, cento interventi dei pompieri

STORO. Non passa settimana che i vigili del fuoco volontari di Storo non abbiano ad intervenire, tant'è che finora in questi dodici mesi del 2019 solo in occasione di incidenti e calamità gli...


Aldo Pasquazzo


STORO. Non passa settimana che i vigili del fuoco volontari di Storo non abbiano ad intervenire, tant'è che finora in questi dodici mesi del 2019 solo in occasione di incidenti e calamità gli interventi sono stati più di cento. Quasi azzerati invece gli interventi per incendio delle canne fumarie, la cui azione di prevenzione adottata dagli stessi pompieri è risultata efficace e persuasiva. Con frequenza, inoltre, arrivano selettive che riguardano la vicina Valsabbia con richieste di soccorso su Caffaro, Bagolino e volte anche su Anfo.

Ieri pomeriggio, nel giorno dei festeggiamenti per Santa Barbara patrona, il comandante Alessandro Giacco ha aperto le porte della caserma per far visitare ai tantissimi curiosi mezzi e sala operativa. Poi alle 18, alla presenza del vice presidente della Provincia Mario Tonina e dello stesso sindaco Luca Turinelli, messa a Darzo e successiva cena all'hotel Castel Lodron. Sia il primo cittadino che il vice di Fugatti hanno messo al primo posto ruolo e attività incondizionata di tanti volontari. Durante la ricognizione per “caserme aperte” un ruolo primario lo hanno avuto anche i tanti bambini che spesso e volentieri si riconoscono nei propri pompieri peraltro sempre più vogliosi di imitarli.

«L’occasione – avverte lo stesso Giacco – ha dato modo alla popolazione, al di là di mezzi e attrezzature, di accedere per rendersi conto di quanto c’è all'interno del polo pompieristico il cui organico fa riferimento a 40 effettivi, 15 allievi e 10 onorari. Tante fotografie che ritraggono la storia del corpo e gli interventi espletati negli ultimi 70 anni».

Le varie foto ingiallite e per lo più in bianco e nero esposte nella caserma ritraggono quelle figure che in quei decenni hanno operato e salvaguardato con impegno e onore da calamità e inconvenienti in realtà di più paesi. Da Domenico Malcotti, Giovanni Parolari, Salvatore Stagnolli, Giovanni Grassi, Livio Giacometti, Giovanni Monticelli, Mario Zulberti sino all’era di Gianfranco Berti. «Allora - aggiunge Stagnolli ora alla soglia di 88 anni - non avevamo i mezzi e le strutture di adesso, ma quando si doveva intervenire al suono della sirena a prevalere era la forza per sbloccare idranti fissi, attaccando i roghi con manichette, lance e a volte con secchi formati da rigida tela di sacco».















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