Mirko ora cattura l’emozione con i droni 

Strembo. Il giovane geometra di cantiere, appassionato fotografo, realizzerà un video sulla Rendena


di Walter Facchinelli


STREMBO. Guardando Mirko Righi con la sua consolle per comandare il suo drone, non viene certo in mente l’immagine classica del geometra di cantiere. Lui pilota di drone, è un giovane geometra di 19 anni diplomato a giugno all’Istituto d’Istruzione Lorenzo Guetti a Tione e già ai tempi della scuola «armeggiava» col drone in gita scolastica in Adamello», vincendo il premio “100 ragazzi in rifugio”. Ora punta a far sì che questa sua passione per volo e fotografia possa diventare «la professione di domani».

Mirko ci confessa «ho sempre avuto una predilezione per il volo», tant’è che il suo “sogno nel cassetto” è «diventare pilota d’aereo». Però questo progetto lui non l’ha mai affrontato seriamente, anche se questo suo interesse l’ha portato a guardare con suggestione ai droni fino ad avere il patentino di pilota Enac. Il primo brevetto base al Caproni di Trento nel 2016, al quale l’estate scorsa è seguito un «brevetto avanzato per volo droni, che mi permette di sorvolare case e persone». Perché, ci spiega Mirko «i droni sono aerei a pilotaggio remoto con norme identiche agli aerei» Di queste “macchine volanti” Mirko ne ha già possedute quattro, di livello e sofisticazione sempre in aumento, l’ultimo suo modello semiprofessionale leggero e performante. La sua passione per il volo si aggiunge quella per la fotografia. Mirko Righi infatti è conosciuto dentro e fuori il Trentino e nel web, per aver videoregistrato con la sua macchina fotografica un “incontro ravvicinato con l’orso” nell’aprile scorso. Lui sottolinea «non è stata una fortuna, quando vado nel bosco ho sempre con me la fotocamera, mi diverto a ricercare l’attimo perfetto e catturare l’emozione».

In Giudicarie gli “apripista” dell’utilizzo del drone per rilievi tecnici sono i geometri Mirco Tamburini, Luca Rubens e Luigi Franchini della “Flytech” di Roncone e i tecnici Franco, Alberto e Lorenzo dello “Studio Maestranzi” di Pinzolo. Tutti loro hanno abbracciato quest’innovazione tecnologica per monitorare e riprendere, territorio, strutture e ambiente dall’alto ed eseguire rilievi fotogrammetrici e topografici per realizzare mappe e rappresentazioni in 3D.

Mirko Righi si affianca a loro guardando anche altrove puntando su promozione del territorio ed eventi sportivi. «Io, ci spiega il giovane Righi, punto a unire la mia passione per il volo a quella per la fotografia. Alle riprese aeree unisco musica e riprese più statiche per realizzare brevi video pubblicitari». Video che servono alle strutture recettive per farsi conoscere e proporsi sui social «perché il cliente vede l’albergo dall’alto col paesaggio che lo circonda». Mirko sta montando alcuni filmati per alcuni rifugi «con l’arrivo della neve, ci spiega, concluderò anche un filmato per Chalet Fiat a Campiglio».

Mirko, insieme al padre Pierernesto noto naturalista ed erpetologo appassionato, ha partecipato al convegno di Dobbiaco per l’uso dei droni in ambiente naturale per il monitoraggio degli animali. «Ho provato questa tecnologia su un branco di stambecchi, però si sono spaventati parecchio dal sorvolo col drone». Mirko ha fatto anche un corso in Adamello per la ricerca di persone disperse utilizzando il drone dotato di termocamera «raccogliendo dati comparativi tra il soccorso con personale specializzato e il drone, si è visto che il drone velocizza in sicurezza». In Valle sta collaborando con un gruppo di giovani per realizzare un filmato sulla Rendena, lui farà le riprese dall’alto del territorio locale.













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