Darzo, a 91 anni Angelo apre la porta di casa a chi scappa dalla guerra in Ucraina
Ha accolto la figlia e la nipote di Olga, la donna che lo assiste. «Fino a quando ci sarà la guerra – dice Delaidini – loro staranno qui con me»
DARZO. Olga Nagiryak, è ucraina ha 62 anni, vedova e da quindici mesi assiste a fa compagnia ad Angelo Delaidini. Olga fino a poco più di un mese fa accudiva anche alla moglie di Angelo, Angiolina Manenti, deceduta però il 14 marzo. Proprio nel giorno in cui il marito compiva 91 anni.
È in questa famiglia di Darzo che dallo scorso 4 marzo, dopo la fuga dalla guerra, dall’Ucraina, vivono anche la figlia di Olga, Maria, 37 anni e la nipote Katia di 11 anni. Che è stata accolta nella scuola elementare di Storo.
“Vista la situazione non potevo fare diversamente” spiega Angelo, originario di Pisogne sul Lago d’Iseo. Nel 1947, con in tasca un triennale diploma industriale, aveva raggiunto il padre Romolo a Darzo dove erareferente del gruppo minerario della Società Baritina allora capitanata da Piero Corna.
Dopo aver percorso una lunga trafila Angelo ha poi preso il posto del genitore e in 40 anni di lavoro non si è mai assentato nemmeno un giorno per malattia.
“Sarà un caso ma sta di fatto che sono stato doppiamente fortunato sia per la mia salute ma anche perchè sono riuscito a creare la mia famiglia. E ora – spiega – fino a quando in Ucraina si continuerà a bombardare e soffrire Olga, Maria e Katia continueranno a vivere in casa mia”.
Nel frattempo l’arciprete di Borgo Chiese don Luigi Mezzi, attraverso il periodico di informazione delle Unità pastorali, fa sapere che in una delle sue parrocchie un nucleo famigliare (mentre marito e nonno stanno combattendo nella loro terrà) è stato accolto a Brione . Con mamma e nonna anche un bambino di sei anni, Daniel, che frequenta la materna mentre le donne – arrivate con una sola valigetta e pochissimi indumenti – cercano di imparare e adattarsi imparando la nuova lingua e conoscendo i ritmi di vita di questa terra. A.P.