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Giornata del malato, l’arcivescovo Lauro Tisi in visita agli ospedali di Rovereto e Trento - Le foto

Il messaggio ai sanitari e a chi soffre: «L’umanità è medicina, l’incontro è guarigione, terapia sempre efficace»



TRENTO. “Visitando i reparti dei nostri ospedali, come è capitato a me oggi pomeriggio, si capisce che l’incontro è guarigione, terapia, medicina sempre efficace. Oggi celebriamo i malati ma anche chi cura i malati, perché qui dentro c’è un capolavoro di umanità”. 

Così l’arcivescovo Lauro, in questo martedì 11 febbraio, XXXIII Giornata Mondiale del malato dopo aver visitato nel pomeriggio alcuni reparti dell’ospedale S. Maria del Carmine di Rovereto (in particolare Medicina, Dialisi, Terapia Intensiva e Pronto Soccorso) guidato dalla direttrice dell’ospedale Camilla Mattiuzzi, dai primari dei reparti visitati e dai cappellani ospedalieri don Walter Sommavilla a fra Ezio Tavernini. 

L’arcivescovo Lauro in visita agli ospedali di Rovereto e Trento

Don Lauro ha ascoltato la dettagliata descrizione dell’attività da parte dei sanitari, incoraggiando il loro quotidiano impegno. Si è poi intrattenuto con molte persone ricoverate, portando a loro e ai familiari presenti una parola di incoraggiamento, e condividendo con loro una preghiera. 

Quindi nella cappella dell’ospedale ha presieduto la S. Messa partecipata da alcuni degenti e da una rappresentanza del personale, con il sacramento dell’unzione degli infermi. Alla liturgia eucaristica erano presenti anche l’assessore provinciale alla salute Mario Tonina e il direttore generale dell’APSS Antonio Ferro. Un programma analogo attendeva poi l’Arcivescovo nel tardo pomeriggio all’ospedale S. Chiara di Trento con la visita agli ammalati accompagnato dal direttore sanitario dottor Michele Sommavilla e dai sacerdoti diocesani che compongono la cappellania ospedaliera: don Franco Torresani, don Giuseppe Mihelicic e don Emanuele Cozzi, accanto al referente per la pastorale della salute, il dottor Carlo Segatta e al delegato don Mauro Leonardelli. 

“Ogni volta che entro in queste strutture – ha commentato ancora don Lauro – esco rafforzato sul fatto che l’umano è ancora elevato ed ha il volto di questi operatori straordinari. Il futuro della sanità? Serve soprattutto che i malati diventino i protagonisti della programmazione. Una sanità che non tiene conto del paziente è una sanità che va male. Il focus – ha concluso monsignor Tisi, prima di promettere di tornare anche l’anno prossimo in occasione della Giornata – è sempre il malato; ma, ripeto, rimango sempre più conquistato dall’umanità degli operatori”.













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