il caso 

Predazzo e i Comuni fassani ancora senza cartello Unesco

FIEMME E FASSA. Da luglio 2017, grazie alla Fondazione che ha seguito tutto l’iter autorizzativo con la Commissione Nazionale Unesco e ha definito lo standard grafico, i Comuni (85 in tutte le...



FIEMME E FASSA. Da luglio 2017, grazie alla Fondazione che ha seguito tutto l’iter autorizzativo con la Commissione Nazionale Unesco e ha definito lo standard grafico, i Comuni (85 in tutte le Dolomiti) il cui territorio è compreso anche parzialmente all’interno dell’area cuore del sito, hanno la possibilità di installare un’apposita segnaletica agli accessi principali del proprio territorio comunale indicante l’appartenenza al territorio delle Dolomiti Patrimonio Unesco. Tutti i Comuni interessati sono stati invitati, con una nota informativa della Fondazione, a seguire tale impostazione grafica per provvedere poi alla realizzazione in maniera autonoma nel rispetto di quanto previsto del codice della strada. «Un cartello ha sempre molti significati - afferma Marcella Morandini direttrice della Fondazione Dolomiti Unesco - questi, in particolare, sono il segno tangibile che permette di comunicare in modo congiunto e unitario l’appartenenza di un territorio così vasto a un unico sito di rilevanza per l’Umanità».

In Trentino i Comuni interessati sono 22 di cui esattamente la metà attorno alle Dolomiti di Brenta e altrettanti nel Trentino orientale. Oltre a tutti e 7 i Comuni fassani, sono compresi i 4 Comuni del Primiero: Imer, Mezzano, Primiero San Martino e Sagron Mis, e il solo Predazzo per quanto riguarda la valle di Fiemme. Un post sui social della direttrice della Fondazione ha riacceso l’interesse, e qualcuno ha anticipato: «Fra un po’ anche a Predazzo». Per ora però in Fassa (dove pure il territorio di tutti i Comuni è compreso nella Core Zone del Bene Dolomiti Unersco) e in Fiemme, non ci ha ancora pensato nessuno, e cartelli non se ne vedono. Ad oggi infatti hanno installato i cartelli solo i Comuni bellunesi di Auronzo di Cadore e Val di Zoldo e quelli trentini di Molveno e Treville. Marcella Morandini ha contattato direttamente alcuni sindaci della zona, in particolare la sindaca di Predazzo, il paese dove è nata e dove tornerà ad abitare. In fondo Predazzo è davvero il primo Comune “dolomitico” per chi sale le valli dell’Avisio. Una porta da valorizzare. (f.m.)













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