«Il progetto Translagorai ha troppe pecche»

Cavalese. La consigliera comunale Bruna Dalpalù del gruppo di opposizione di Cavalese ha fatto protocollare in questi giorni in Comune a Cavalese una mozione riguardante il “progetto Translagorai”...


Luciano Chinetti


Cavalese. La consigliera comunale Bruna Dalpalù del gruppo di opposizione di Cavalese ha fatto protocollare in questi giorni in Comune a Cavalese una mozione riguardante il “progetto Translagorai” finalizzato all’osservanza di quanto previsto dalla normativa provinciale n° 3 del 16 giugno 2006 che prevede l’attivazione di processi partecipativi per permettere alla gente di sapere in primo luogo e di decidere con maggiore cognizione di causa.

Le criticità

«Il progetto Trasnslagorai ed in particolare alcuni interventi edili previsti sulla strutture - si legge nella mozione – hanno suscitato molto clamore, ma anche forti reazioni contrarie espresse da parte di numerosi cittadini (basti pensare al gruppo “Giù le mani dal Lagorai”, comparso su Facebook), sia anche da parte di numerosi iscritti alla Sat della città, ma anche della sezione di Cavalese che si è espressa in forma negativa su alcuni interventi. Le principali criticità - si legge ancora nella mozione - riguardano come è noto gli interventi alle malghe e ai rifugi situati proprio in valle di Fiemme, come malga Lagorai, malga Cadinello, malga Valmaggiore e rifugio Monte Cauriol. Le critiche mosse da parte di una significativa fetta della popolazione di Fiemme e non solo sono chiare: gli interventi edilizi non riguardano strutture in quota, ma al contrario su strutture a media quota, il cui recupero sarebbe irrilevante per la traversata del Lagorai, vista la distanza e il dislivello che separa dal tracciato».

Progetto contestato

Ma la cosa che non regge e che viene contestato al progetto promosso dalla Giunta provinciale del Centrosinistra- autonomista guidata da Ugo Rossi, secondo la consigliera Bruna Dalpalù, è il fatto che non sia mai stata coinvolta la popolazione locale, ne sia mai stata ipotizzata una sorta di “consultazione popolare” che consentisse alla gente di poter conoscere il progetto nei dettagli ed esprimere con cognizione di causa il proprio parere. Ma quali sono gli obiettivi di questa mozione?

Gli obiettivi della mozione

«Ritengo indispensabile presentare questa mozione – sottolinea la consigliere Dalpalù – per coinvolgere la popolazione di Fiemme, per informarla e successivamente interpellarla su quali ritengano essere le decisioni migliori per il futuro del suo territorio delle sue montagne e del suo sviluppo turistico. Ridare fiducia agli abitanti di Fiemme sarebbe a mio avviso espressione di un modo diverso di intendere il potere, non più calato dall’alto, ma al contrario condiviso e concertato. La mozione non va intesa come una presa di posizione politica – chiarisce ancora la consigliera Dalpalù – ma come strumento per riportare in capo alla nostra gente il diritto di sapere cosa vuol fare del suo territorio e decidere liberamente sul proprio futuro».

Maggiore partecipazione

Con la mozione la consigliera Dalpalù chiede pertanto al sindaco e alla giunta di contattare le autorità provinciali per attivare un adeguato percorso di partecipazione, di informare senza ritardo e con cadenza periodica i consiglieri comunali sull’esito di tale richiesta, di istituire una apposita commissione consigliare a titolo gratuito perché possa collaborare con le autorità provinciali per concordare in tempi rapidi le azioni da adottare per il coinvolgimento della popolazione. Chiede anche che la copia della mozione venga trasmessa alla Magnifica, al Parco naturale di Paneveggio - Pale di San Martino e ai comuni di Castello-Molina Ziano e all’azienda di promozione per il turismo di Fiemme.

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