Il consiglio approva il Piano antivalanghe di Predazzo 

I danni post Vaia. Unanimità dei 13 componenti. Le zone interessate: la sponda destra a monte di Mezzavalle e il versante a monte della centrale idroelettrica in località Coste


Francesco Morandini


Predazzo. Il consiglio comunale di Predazzo ha approvato l’altro ieri all’unanimità dei 13 consiglieri presenti il Piano di misure urgenti antivalanghe, quale appendice al Piano di protezione civile comunale, redatto dallo studio Michele Martinelli. Le zone interessate – ha spiegato l’assessore Paolo Boninsegna - sono, oltre al versante sud occidentale del monte Mulat in corrispondenza dell’abitato di Predazzo, la sponda destra a monte di Mezzavalle e il versante a monte della centrale idroelettrica in località Coste dove si trovano 40 persone solo nella caserma degli atleti della Guardia di Finanza. In queste aree c’è stata la quasi totale cancellazione del bosco di protezione contro la caduta di valanghe, considerando pendii valanghivi quelli fra i 28 e i 45° di pendenza. Finché la neve coprirà il legname caduto non ci sarà alcun allarme, ma solo un aumento della sorveglianza.

Le varie fasi

Il preallarme, con la convocazione del gruppo di comando e coordinamento, si avrà fino ai 30 cm di neve fresca sopra gli alberi o sul versante pulito, con l’evacuazione delle zone arancio. L’evacuazione delle zone rosse è prevista con oltre 50 cm di coltre di neve fresca.

La Commissione valanghe sarà formata da Claudio Deflorian, Gianfranco Briosi, Roberto Dezulian, Enrico Dellagiacoma, Piergiorgio Felicetti, Aldo Leviti, Ivo Mich e Simone Serena, mentre il gruppo di comando sarà presieduto dal sindaco. Il Piano dovrà essere comunicato e condiviso con gli abitanti interessati. In caso di evacuazione ci sono accordi con la Guardia di Finanza e la Casa Maria Immacolata. E’ una situazione del tutto ipotetica ed improbabile, hanno sottolineato sindaca e assessore, ma visti i cambiamenti climatici e le stranezze del meteo è meglio essere prudenti.

Il cronoprogramma

Il Piano sarà superato una volta realizzate le opere di prevenzione. I lavori per i paramassi inizieranno a giorni, mentre le opere fermaneve sono in attesa di finanziamento della Provincia con cui, ha precisato Maria Bosin, «stiamo valutando tutte le situazioni di rischio, anche quelle che non riguardano la proprietà comunale».

Ampliamento stalla

Approvata anche la rettifica e convalida della delibera del 17 ottobre riguardante la deroga per l’ampliamento della stalla della “Imana Farm” che non era stata approvata. La rettifica era stata chiesta dalla vicesindaca in quanto nella delibera non era stata riportata la sua relazione. L’argomento ha dato la stura ad una serie di puntualizzazioni considerazioni e riflessioni anche in relazione alle dichiarazioni alla stampa di Virginio Gabrielli che aveva parlato della volontà di non aumentare per 10 anni il numero di capi. «Non è nei nostri poteri controllare i capi, ma è in quelli della Provincia» ha precisato Chiara Bosin, che, relativamente ad un’analoga deroga concessa ad altra azienda, ha puntualizzato come allora il PRG non regolamentasse la costruzione delle tettoie. «In ogni caso quell’azienda si è vista poi levare nel Prg la possibilità di fare una nuova stalla», ha commentato. Sulle ragioni di politica agricolo-ambientale che anno portato alla scelta di contenere il rapporto fra capi di bestiame e territorio è intervenuta la sindaca: «La nostra situazione richiede sensibilità ed equilibrio fra ambiente ed esigenze economiche».

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