castello di fiemme - serata con l’esperto  

«Il bosco ora è quasi un luna park» 

Mario Broll: «Sta diventando luogo di divertimento fine a se stesso»



CASTELLO. L’associazione culturale “La Bifora” di Castello ha ospitato nella sala teatro dell’edificio polifunzionale, presenti rappresentanti del mondo forestale, politico, dell’agricoltura, della pastorizia, e di tante persone attratte dall’argomento, il dottor Mario Broll, direttore ripartizione foreste alla Provincia di Bolzano il quale, oltre a seguire da decenni il settore, è attento osservatore dei cambiamenti nel modo della gestione e nella percezione che di ciò ha la popolazione. Tema: “Il bosco: risorsa o problema? Tra economia, contemplazione e luna park”. A condurre la serata Enrico Rossi della Bifora con Elena Osler ad aprire l’incontro attraverso la lettura di una poesia dello scomparso Narciso Grandi (conosciuto come Ciso Canta) dedicata alla Val Cadino, ai suoi boschi ed alle naturali bellezze della stessa.

«Da millenni il bosco fa parte della vita, degli ambienti alpini e montani tanto nelle nostre valli quanto in molte altre parti del mondo – ha esordito Broll -. La nostra relazione col bosco è cambiata e si è evoluta nel tempo, parallelamente al modificarsi, dapprima lento e poi sempre più veloce, dei nostri modi di vivere. Ci ha fornito risorse e addirittura sostentamento. A volte è stato luogo di miti e favole, quasi sacro in certi riti. Ancora oggi dà lavoro a molte persone, è luogo di svago per cercatori di funghi e cacciatori, per podisti e ciclisti. E così, assieme a noi è cambiato anche il bosco: da luogo naturale autonomo di un tempo, l'abbiamo reso un ambiente da gestire e da curare. Ma cosa sappiamo noi del bosco oggi? Nel volgere di pochi decenni quelli che erano saperi e pratiche comuni, di vita quotidiana, stanno diventando conoscenze specifiche di pochi addetti ai lavori. Ci stiamo allontanando ulteriormente da quella che per tanto tempo oltreché una risorsa, era stata era una specie di casa, un luogo amico. Il luna park, il divertimento fine a se stesso, è dietro l'angolo: sapremo essere avveduti».

Non ha mancato di inviare un messaggio semplice ma che rispecchia la realtà: “Il bosco rende più che avere dei soldi in banca”. Diversificati sono stati gli interventi da parte dei presenti, dal dottor Giovanni Matinelli al consigliere provinciale Pietro De Godenz, all’imprenditore Varesco di Tesero (il bosco si è avvicinato troppo ai centri abitati cambiando significativamente il clima e portando umidità dove prima esistevano i pascoli), per concludersi con un intervento di Alberto Nones di Castello che ha evidenziato, in particolare, la propria preoccupazione sul mondo dell’alpeggio ed in particolare quello delle capre in Val Cadino dove sono stati diminuiti in modo considerevole gli ettari di pascolo. (gp.c)













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