“Corta” alle primarie, 6 giorni alle medie 

La decisione è stata presa dal consiglio dell’Istituto comprensivo per l’anno scolastico 2018-2019 in val di Fiemme 


di Francesco Morandini


PREDAZZO. Dall’anno scolastico 2018 - 2019 le scuole primarie di Predazzo, Ziano e Tesero passeranno alla settimana corta, mentre la scuola secondaria di Predazzo e Tesero resterà sui 6 giorni settimanali. La decisione è stata presa l’altro ieri dal consiglio dell’istituzione dell’Istituto comprensivo con 2 voti contrari e 3 astenuti. Il consiglio ha praticamente recepito il voto dei genitori, anche se a Predazzo su nutrono parecchie perplessità. L’affluenza delle famiglie è stata dell’83,3%. Il voto nella scuola primaria a livello d’istituto ha visto prevalere la settimana corta con il 62,18%. A Ziano e Tesero è stato praticamente confermato il voto di un anno fa: il 69,2% a Tesero e il 70% a Ziano. A Predazzo invece c’è stato un sostanziale equilibrio con il 50,34% a favore dei 5 giorni. Il 58,84% si dichiara inoltre interessato al servizio mensa, con un minimo del 53,6% a Predazzo e un massimo del 67,4% a Ziano.

Nella secondaria invece c’è stata la netta affermazione dei favorevoli ai 6 giorni, il 67%, con una punta del 77,68 a Predazzo e il 54,02 a Tesero. Meno interesse invece per il servizio mensa nella secondaria. Lo richiedono il 48% dei genitori, il 39,36 a Predazzo e il 59,26 a Tesero. In questo caso il voto è sensibilmente cambiato rispetto al sondaggio di un anno fa che era poi rimasto lettera morta. I favorevoli ai 6 giorni sono aumentati di 16 punti percentuali a Predazzo e di 10 punti a Tesero. La decisione, come dicevamo, ha creato parecchi malumori nei sostenitori della settimana lunga nella primaria di Predazzo. Vista la sostanziale parità, a fronte di un voto assolutamente discordante e anomalo se disaggregato per classi, alcuni genitori hanno proposto due soluzioni: o dividere i ragazzi delle classi parallele in modo da cambiare orario solo in una di queste (ipotesi in realtà impraticabile per la necessità di dividere le classi attuali e quindi i compagni di classe dei ragazzi) oppure, rimanere fermi in attesa di valutare il funzionamento della settimana corta negli altri plessi e poi decidere a fine anno. Ma la dirigente è stata irremovibile – affermano alcuni genitori – e non ha consentito nemmeno di discutere tale proposta, ritenendo opportuno adeguarsi al voto complessivo d’istituto senza considerare l’eventualità, prevista dalla legge, di differenziare le scelte, non solo per plesso, ma anche per classe. Il fatto è che, a quanto pare, a Predazzo nelle classi 2°, 3° e 4° il voto contrario alla settimana corta è stato rispettivamente del 57, 65 e 60%, mentre nella scuola materna e nelle classi prime è stato solo del 29%. Come dire che le new entry e coloro che entreranno in prima l’anno prossimo, vogliono i 5 giorni, gli altri no. Perché quindi non fermarsi un attimo e riflettere, è l’osservazione di alcuni genitori.

Che la questione fosse “calda” si era capito. La scelta dell’istituzione scolastica è stata quella di adottare una omogeneità d’istituto che, inevitabilmente, scontenta qualcuno. E qualche problema pare ci sia anche con il servizio mensa, almeno a Predazzo. Visti i numeri non sarà facile infatti garantirlo a tutti. Se così non fosse saranno privilegiati i trasportati, ma una soluzione dovrà essere trovata al più presto poiché il servizio dev’essere garantito a tutti.

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