PROVINCIALI

Elezioni, il ricorso contro Fugatti è realtà

Depositato ieri in Tribunale l’atto voluto da un gruppo di cittadini: «Era ineleggibile in quanto sottosegretario di Stato»



TRENTO. Il ricorso contro l’ineleggibilità del presidente della Provincia è stato depositato ieri mattina in Tribunale a Trento da parte di un gruppo di cittadini tra cui c’è l’ex sindaco di Tione (e candidato ad ottobre con Futura) Vincenzo Zubani.

Il documento, il cui nome preciso è “Azione correttiva popolare”, prende le mosse dal fatto che Maurizio Fugatti si sia candidato da sottosegretario alla salute in carica e quindi, come membro del governo, l’esponente della Lega non sarebbe stato appunto eleggibile alle provinciali.

Come si è detto e scritto nelle settimane scorse il fatto che un sottosegretario sia effettivamente membro di governo è tema giuridicamente non chiarissimo e Fugatti, del resto, aveva ottenuto un tranquilizzante parere a suo favore.

I critici osservano che Fugatti non si sarebbe dovuto accontentare tuttavia del consulto fornitogli dal segretario generale della Pat Paolo Nicoletti ma che avrebbe dovuto rivolgersi all’avvocatura di piazza Dante o al servizio trasparenza. Nicoletti, notano ancora i critici, avrebbe detto che il governo è costituito dal presidente del consiglio e dai ministri e che, come sottosegretario, non faceva parte dell’esecutivo Conte. Ma la Costituzione non specifica nemmeno quali siano i compiti del presidente e dei ministri ed è stata fatta quindi una legge successiva, la 400 del ‘88, che mette nero su bianco quello che debbono fare premier, ministri ma chiarisce anche i compiti dei viceministri e dei sottosegretari. Quindi, con questa integrazione legislativa, i sottosegretari farebbero parte del governo. Nel ricorso affidato all’avvocato Alfonso Pascucci si osserva dunque «che il parere preventivo della Provincia debba essere giudicato nei parametri di un’idea preconcetta, arcaica e sin troppo lacunosa».













Scuola & Ricerca

In primo piano

l'allarme

Trento, il carcere scoppia. Aumentano anche le detenute

La garante provinciale Antonia Menghini: “Raggiunte più volte le 380 presenze”. Preoccupa pure la carenza dell'organico, in particolare di agenti di polizia penitenziaria. Nell'ultimo anno nella casa circondariale di Trento sono diminuiti gli atti di autolesionismo