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Daniele Danese alla guida del Centro Astalli: «Tagli all’accoglienza, il sistema non funziona»

Il nuovo coordinatore subentra a Stefano Canestrini che l'ha guidato per 11 anni: «Persone bombardate da una retorica d’odio che sfrutta situazioni di marginalità. Cercare un futuro migliore è un diritto»



TRENTO. Daniele Danese è il nuovo coordinatore del Centro Astalli Trento, che nel 2025 festeggia i vent'anni di attività, e prende il posto di Stefano Canestrini, che ha ricoperto questo ruolo per undici anni.

Danese, 42 anni, aveva già diretto il Sai Trentino, il programma del Ministero dell'interno che gestisce l'accoglienza e l'inclusione delle persone rifugiate sul territorio provinciale. Il nuovo coordinatore ha una laurea magistrale presso l'Università di Padova con focus su pace e diritti umani e una formazione da educatore professionale socio-pedagogico: "A seguito dei tagli al sistema di accoglienza trentino, negli ultimi anni siamo cresciuti molto come associazione - ha spiegato Danese - ma il nostro obiettivo principale non è mai stata la crescita fine a se stessa. Anzi, è una situazione che ci provoca un forte senso di frustrazione: il grande numero di persone che si rivolgono alle nostre strutture di accoglienza notturna e ai nostri sportelli è il sintomo evidente di un sistema che non funziona come dovrebbe".

"Siamo circondati da una narrativa pericolosa - ha insistito - le persone sono bombardate da dichiarazioni faziose, che sfruttano situazioni di marginalità per instillare una retorica d'odio. Invece, dobbiamo favorire l'incontro per far comprendere che può esserci un arricchimento reciproco. Che cercare un futuro migliore è un diritto".

L'Associazione Centro Astalli Trento Ets è la sede provinciale del centro nazionale, componente italiana del servizio dei Gesuiti per i rifugiati-Jrs, presente in 50 Paesi nel mondo. 













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