Bimbo ferito a morte in casa, il vetro della porta forse non era a norma
Naturno, accolta l’opposizione della famiglia della piccola vittima. Si profila una possibile responsabilità colposa dell’Ipes
BOLZANO. Ora i responsabili Ipes rischiano seri guai giudiziari di natura colposa. Il giudice Peter Michaeler ha infatti deciso di non archiviare il procedimento avviato all’indomani del tragico incidente casalingo avvenuto nel gennaio di due anni fa in un appartamento dell’istituto di Stava, frazione di Naturno.
Un ragazzino tunisino, che abitava nell’appartamento con la propria famiglia, finì di schianto contro una porta a vetri giocando in casa. Il vetro andò in frantumi ed il ragazzino, che aveva 12 anni, perse la vita a seguito di una emorragia provocata dalle profonde ferite riportate a livello dell’addome. Un vero e proprio dramma.
L’inchiesta giudiziaria si concluse però con un nulla di fatto e la Procura chiese l’archiviazione del caso che però il giudice delle indagini preliminari per il momento ha negato. Il magistrato ha infatti accolto l’opposizione esercitata dalla famiglia della piccola vittima e ha inviato gli atti nuovamente alla Procura perchè si proceda a nuove valutazioni di carattere tecnico. Il legale della famiglia ha infatti sostenuto che la porta a vetri in questione non sarebbe stata a norma in quanto datata. Il giudice ha disposto una verifica proprio su questo punto.