Benno Neumair, al vaglio il racconto dell’amica. Le analisi dei Ris sui vestiti consegnati
La giovane è indagata per favoreggiamento, ma la sua posizione potrebbe essere archiviata già nei prossimi giorni. Continuano le ricerche sul fiume Adige: ieri è scattato l’allarme per l’avvistamento di un corpo, a Salorno, ma s’è trattato di un falso allarme
L'ESPERTO Anche settimane per trovare i corpi
LE RICERCHE Nessuna novità nemmeno ieri
I PARENTI La sorella e lo zio di Benno: "Vogliamo la verità"
I RIS Il sangue sul ponte è di Peter Neumair
BOLZANO. Sono stati inviati ai carabinieri del Ris gli indumenti che Martina, l’amica di Benno Neumair, ha consegnato venerdì alla procura di Bolzano. Saranno anch’essi esaminati dagli specialisti del Reparto investigazioni scientifiche di Parma che, quasi scontato dirlo, verificheranno l’eventuale presenza di tracce ematiche riconducibili a Peter Neumair e Laura Perselli.
Tracce che, se trovate, rappresenterebbero un altro, importante tassello dell’impianto accusatorio della procura che, attraverso i pm Igor Secco e Federica Iovene, coordina le indagini condotte dai carabinieri della Compagnia di Bolzano.
Secondo i magistrati, che hanno firmato un avviso di garanzia per il figlio della coppia scomparsa, Benno Neumair avrebbe ucciso i genitori nell’appartamento adiacente a quello in cui vivevano, nell’elegante palazzina al civico 22 di via Castel Roncolo, e poi, caricatili sulla loro Volvo V70, li avrebbe gettati nell’Adige, dal ponte di Vadena, per poi recarsi dall’amica, ad Ora, e trascorrere la notte con lei.
Al vaglio della Procura la ricostruzione dell’amica di Benno che li ha messi in lavatrice tacendo poi con i carabinieri. Il suo avvocato è tranquillo: “Era spaventata, ha chiarito tutto”.
Continuano le ricerche sul fiume Adige: ieri è scattato l’allarme per l’avvistamento di un corpo, a Salorno, ma s’è trattato di un falso allarme. Per Guido Ferrari, già funzionario del Corpo dei vigili del fuoco permante di Bolzano per trovare i corpi ci potrebbero volere anche settimane.
La posizione di Benno si era fatta più pesante il 22 gennaio, quando si era appreso che il sangue ritrovato al ponte di Vadena, poco lontano dalla discarica Ischia-Frizzi, sarebbe del padre Peter. Le analisi degli specialisti del Reparto Investigazioni Scientifiche dell'Arma, affermano che non si tratta solo di una semplice "compatibilità", ma che quelle gocce di sangue sono proprio del papà di Benno.
Benno, ricordiamo, è indagato per omicidio e occultamento di cadavere. I parenti, in modo particolare la sorella Madè e lo zio paterno, non si sono detti sorpresi dallo sviluppo delle indagini e all’Alto Adige e all’Alto Adige hanno dichiarato che vogliono la verità qualunque essa sia.