Una nuova veste organizzativa per il Piano giovani Alto Garda 

La regIa è stata interamente affidata all’Apsp Casa Mia, con due referenti divisi sui sette comuni Per il 2019 previsto un budget di 80 mila euro: i progetti vanno presentati entro il 3 marzo



ARCO. Il Piano giovani dei comuni dell’Alto Garda e Ledro si presenta ai nastri di partenza profondamente rinnovato sul piano organizzativo. Da quest’anno, infatti, la regìa è stata affidata dalla Comunità di valle all’Apsp Casa Mia, che da tre anni a questa parte gestisce – con soddisfazione da parte dell’ente pubblico - il centro giovani Cantiere 26 di Prabi.

Ieri mattina nella sede del Cantiere 26 sono stati illustrati i dettagli del bando 2019, presenti oltre all’assessore alle politiche sociali della Comunità, Patrizia Angeli, la presidente dell’Apsp Casa Mia, Maria Cristina Rizzonelli, e i due referenti del Piano, Francesco Picello e Diego Farina. L’introduzione di un secondo referente (Farina) è l’altra novità, visto che fino allo scorso anno c’era una sola figura di riferimento, Apicello, che doveva occuparsi di tutto il territorio e di tutta la “macchina”: rapporti con le associazioni, con i comuni e con gli uffici provinciali. Da quest’anno, il Piano, oltre ad avere l’ombrello del Casa Mia, verrà seguito per Arco, Ledro e Tenno da Picello, per Riva, Dro, Nago-Torbole e Drena da Farina. Un’altra importante novità, sul piano burocratico, è stata introdotta lo scorso maggio: i progetti che verranno presentati non dovranno più passare da Trento, ma verranno valutati direttamente da una commissione composta dagli assessori dei comuni di riferimento e dalla presidente del Casa Mia (che non avrà però diritto di voto). Insomma, un notevole snellimento – hanno detto in conferenza stampa – della procedura. A margine della presentazione Diego Farina, presidente dell’associazione Mercurio, e la presidente di Casa Mia hanno chiarito che le due realtà – per un ovvio conflitto di interessi – non parteciperanno al bando.

Per quanto riguarda il bando vero e proprio, per quest’anno sono stati stanziati complessivamente 80mila euro, molti meno dei 140 dello scorso anno. Una forbice legata al fatto che una buona fetta dei soldi messi a disposizione nel 2018 non sono stati utilizzati, complice – hanno spiegato ieri – la difficoltà da parte di molte associazioni nel presentare preventivi di spesa tarati in modo corretto. Tema di quest’anno è “Nuove tradizioni”, intese come cose vecchie da (ri)scoprire o cose nuove da poco comparse: dalla comunicazione digitale alle nuove famiglie, dalle forme di conciliazione lavoro-famiglia alla cultura green. A questo bando specifico sono stati dedicati 40mila euro, con un massimo di 8mila per progetto. Per il bando libero ci sono 30mila euro, con un contributo massimo di 6mila per progetto. L’ultimo budget, di 10mila euro, è dedicato ad un challenge per realizzare un percorso formativo-informativo sull’imprenditorialità giovanile.

La presentazione dei progetti andrà formalizzata entro il 3 marzo, mentre il 14 febbraio, alle 21, al Cantiere 26, ci sarà un incontro aperto a tutti per l’illustrazione del Piano. (g.f.p.)















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