Monsignor Bregantini celebra la messa per S. Maria Assunta

Tenno. Una stele, quella in memoria di Alba Chiara Baroni e di tutte le vittime di femminicidio che ancora oggi non è stata accettata da tutta la cittadinanza. A tre anni di distanza da quella...



Tenno. Una stele, quella in memoria di Alba Chiara Baroni e di tutte le vittime di femminicidio che ancora oggi non è stata accettata da tutta la cittadinanza. A tre anni di distanza da quella tragica mattina estiva che ha tolto la vita alla giovane tennese per mano del proprio fidanzato, anch’egli deceduto per mano propria, riprende piede la diatriba tra chi ha sempre sostenuto che un punto di ricordo a memoria e a sensibilizzazione delle generazioni presenti e future serva, e chi, invece, proprio non la vorrebbe. Tutto scaturisce nuovamente quando i genitori di Alba Chiara hanno ricordato la propria figlia condividendo alcune foto e qualche pensiero sui propri social. Subito, dal profilo fake di Mario Riva è arrivata una pesante stoccata che ha lasciato molte persone sbalordite e senza parole. «Con tutto il rispetto - scrive il sedicente Riva - ma lì non si doveva fare. Doveva essere una cosa condivisa per farla in quel posto».

Sgomenta la famiglia che ha prima cercato di ragionare con l’utente per poi preferire il dolore e il silenzio. Chi la stele l’ha voluta, invece, tanto da raggiungere l’obiettivo con le proprie dimissioni è l’ex sindaco Gian Luca Frizzi. «Il percorso di questa stele è stato travagliato - ha ricordato Frizzi -. Basti pensare alle mie dimissioni dovute a una forte frattura interna a quella mia maggioranza, proprio per la stele. A questo Mario Riva vorrei dire che se a mezzanotte dell’anniversario, quando papà e famiglia sono raccolti attorno alla stele, ti prendi la briga di fare un commento del genere, sotto falso nome per di più, ti invito ad essere meno crudele, cattivo e povero di spirito. E se per caso fossi padre - chiosa Frizzi - ti auguro di portarli all’altare e non al cimitero, i tuoi figli». L.O.















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