musica 

Jazz, Rosen e Birro incantano 

Centinaia di persone al concerto. Sul palco anche Grossi e Canevali


di Giuseppe Segala


RIVA. Cinque anni dopo l’inizio dell’avventura che ha portato il jazz su una delle terrazze più suggestive d’Italia, al Kristal Palace Hotel di Riva, in faccia al Garda che con le sue acque turchine e la prospettiva in fuga verso Sud provoca sobbalzi dell’emozione, si può dire che la scommessa di Giuseppe Tonelli abbia avuto il migliore esito sperabile. Martedì sera, in occasione di un concerto che vedeva in scena l’incontro tra due calibri notevoli come il sassofonista tenore Michael Rosen e il pianista Paolo Birro, con gli ottimi Giordano Grossi al contrabbasso e Carlo Canevali alla batteria, la terrazza era gremita, e Tonelli è salito per la prima volta dopo tanto tempo sul palco, per salutare questo successo e ringraziare un pubblico qualificato, folto anche di musicisti. Soddisfazione meritata, dopo gli anni di tenace dedizione a un’idea nata insieme agli insegnanti della Scuola Musicale Smag, tra cui lo stesso Giordano Grossi, Luca Baldessari e Stefano Menato, e perseguita con sempre maggiore successo.

Le straordinarie fotografie che evocano la California (ma affermano l’autentica impronta gardesana), i filmati dei concerti, il passaparola sulla qualità delle proposte concertistiche e non ultimo l’entusiasmo instancabile del principale animatore, hanno fatto sì che la scommessa fosse premiata e che questo sia diventato un appuntamento di qualità, in cui ascolto, fascinazione e intrattenimento si bilanciano.

Il concerto di Rosen e Birro non poteva che confermare le aspettative: il sassofonista statunitense, da anni residente in Italia, collaboratore di Enrico Rava e Franco D’Andrea, ma anche di Mina e Celentano, era in grande forma, galvanizzato sia dall’ambiente che dall’incontro con il pianista veneto, vecchio sodale di tante sfide musicali. Nell’interpretazione di Rosen la finezza del dettaglio si unisce al fraseggio robusto, a tratti tellurico. Il pianismo di Birro è una sintesi in costante movimento tra tradizione e nuove idee. I due brani in duetto tra sax e pianoforte, “How Deep Is The Ocean” e “I Want To Be Happy”, hanno messo in luce tale continuo caleidoscopico spostamento della prospettiva.

Tutto il quartetto si è mosso con elastica coesione, su un repertorio che spaziava da Parker a Barbara Streisand (uno splendido “The Way We Where”), focalizzandosi spesso sulle fresche atmosfere della bossanova e del latin jazz. La scommessa è ora una realtà per gli amanti della buona musica: la programmazione alla terrazza del Kristal prosegue ad alto livello. Il prossimo appuntamento sarà il 7 agosto, con un omaggio al grande Freddie Hubbard, tributato dal quartetto del trombettista Walter Civettini.













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