il problema

Allarme scarafaggi ad Arco, il Comune fa partire la disinfestazione

L’amministrazione comunale ha affidato all’Azienda sanitaria provinciale un incarico per il monitoraggio e la disinfestazione: «Necessaria la collaborazione di tutti i cittadini». La portata del fenomeno è assolutamente rilevante: le feci di questi insetti possono contaminare gli alimenti dell'uomo e causare malattie



ARCO. È già da qualche anno che ad Arco, a fronte della presenza di scarafaggi in ambito urbano, è necessario ricorrere a costose attività periodiche di disinfestazione. Contemporaneamente, in collaborazione con l’Apss, si provvede a monitorare il fenomeno. Gli esiti confermano che la portata è assolutamente rilevante; ma la soluzione richiede l’impegno non solo dell’amministrazione, ma anche di tutti i cittadini (gli scarafaggi si trovano soprattutto negli edifici privati). I rischi non sono da sottovalutare: le feci di questi insetti possono contaminare gli alimenti dell'uomo e causare malattie quali salmonellosi, colera, dissenteria, epatite A e poliomielite.

Il Comune di Arco ha predisposto nel 2018 una specifica ordinanza (la numero 24 dell'11 luglio) che stabilisce una serie di norme di comportamento, calibrate sulle abitudini e sull'etologia di questo insetto, che si sposta facilmente da un edificio all'altro attraverso canali di scarico, pozzetti, giardini e condutture varie, e che trova condizioni particolarmente favorevoli di nidificazione in pozzetti o serbatoio abbandonati; e sul fatto che per contenere una massiccia infestazione occorre una sinergia tra gli interventi, sia su aree pubbliche, sia su aree private.

L'ordinanza comunale

L'ordinanza dispone che tra il primo aprire il 31 ottobre di ogni anno la cittadinanza, gli amministratori condominiali e i titolari di attività economiche siano tenuti a mantenere i locali di abitazioni, i locali di uso pubblico e gli uffici sempre puliti e ordinati; a provvedere alla sigillatura dall'interno dei tubi per canalizzazione di gas, acqua, scarichi e impianti elettrici, e a stuccare eventuali crepe nelle murature; a non lasciare cibo o residui di cibo in contenitori aperti e a non accumulare scorte alimentari sfuse o aperte in cantine e nei ripostigli; a non tenere i rifiuti in contenitori aperti; a rimuovere o bonificare e inertizzare (riempiendoli di terra) pozzetti, cisterne e fosse biologiche in disuso. In particolare, nel caso sia rilevata un'infestazione da scarafaggi che interessi più di una unità abitativa, l'ordinanza prescrive che siano monitorati la presenza, i percorsi e la consistenza numerica degli infestanti; che siano controllati tutti i piani e tutti i locali dell'edificio, in particolare box, cantine, vani scale e vani ascensori, terrazzi e spazi perimetrali; che siano allontanate le scorte alimentari contaminate; che siano pulite accuratamente le aree interessate dalle presenze delle blatte; che sia effettuato un intervento di disinfestazione a opera di una ditta specializzata.

 

Sopralluoghi e multe

Il rispetto del provvedimento sarà verificato tramite sopralluoghi e, nel caso in cui i trattamenti fossero dovuti, con il riscontro dei documenti di acquisto di prodotti per la disinfestazione da parte dei soggetti pubblici e privati interessati dall’ordinanza, o degli attestati di avvenuta disinfestazione rilasciati da imprese specializzate. In caso di non osservanza, qualora a seguito di formale contestazione da parte degli addetti ai controlli gli interessati non provvedessero entro 24 ore, l'amministrazione comunale provvederà d'ufficio con rivalsa delle spese. Fatto salvo il recupero delle spese sostenute per l'esecuzione delle procedure d'ufficio in sostituzione degli inadempienti, la sanzione amministrativa prevista per le infrazioni alle disposizioni oggetto dell'ordinanza va da 25 a 250 euro se commesse da privati, e da 50 a 500 euro se commesse da aziende e da ogni altra tipologia di utenza.

 

 













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