Arco, "A casa loro": uno spettacolo di Giulio Cavalli e Nello Scavi
Presentato in mattinata lo spettacolo, frutto delle inchieste di Scavi, specialmente sulla criminalità organizzata ed il terrorismo globale
ARCO. Questa mattina, 28 giugno, nella sede della Cooperativa sociale Tv Arcobaleno di Riva del Garda, si è tenuta la presentazione dello spettacolo teatrale “A casa loro, il mare non uccide, le persone uccidono”. Presenti Chiara Dossi e Paolo Tonelli di Arcobaleno e Francesca Modena, assessora del comune di Arco, in rappresentanza degli enti sottoscrittori del patto “Beni Comuni” promosso dal Comune per il rilancio del Centro Polifunzionale di S. Giorgio.
Chiara Dossi e Paolo Tonelli spiegano il perché Arcobaleno, cooperativa sociale del territorio, si occupi anche di attività culturali: “Da sempre crediamo sia un nostro preciso dovere spenderci anche per l’arricchimento culturale della nostra comunità, tutti gli anni investiamo tempo e risorse della cooperativa per promuovere riflessioni su temi che ci stanno a cuore, da qui anche questa iniziativa”.
Francesca Modena ringrazia la Cooperativa definendola “linfa” per questo territorio ed in particolare per il neonato progetto “beni comuni” di S. Giorgio: “portare in quella sede uno spettacolo teatrale di questa caratura, coinvolgendo in primis i partner e gli abitanti di quella fetta di città, dà conto dell’impegno profuso per questo importante progetto comune”.
Si tratta di un monologo in atto unico di e con Giulio Cavalli su testo dello stesso Cavalli e di Nello Scavo.
“A casa loro”, prende vita dalle coraggiose inchieste che Nello Scavo, reporter internazionale e cronista giudiziario, ha realizzato in anni di coraggiose ricerche sulla criminalità organizzata ed il terrorismo globale.
“A casa loro” è la scelta di rappresentare sul palco un pezzo di mondo che ignoriamo.
Nel Mediterraneo, in Africa, sulla rotta balcanica o in Turchia, ci sono delle persone, con il fardello delle loro storie, senza valige, ma con quintali di paura, costrette al macabro destino di stare sulle pagine dei giornali sulle bocche più feroci della politica per pura propaganda, senza che nessuno muova un dito per riconoscere loro dei diritti o un posto dove stare.
Il mare non uccide.
Ad uccidere sono le persone, la povertà, le politiche sbagliate e le diseguaglianze che rendono il mondo un posto tremendo se si ha la sfortuna di nasce dalla parte sbagliata. C.L.