Veste rinnovata per il Museo delle Palafitte
Ledro, partono gli eventi estivi con la nuova area. La realizzazione del secondo padiglione entro giugno 2019
LEDRO. L’estate al Museo delle Palafitte sarà densa, con ben 150 eventi e 75 visite guidate. Si fermano invece, proprio per permettere le attività estive, i lavori di ampliamento e rinnovazione, attesi e discussi da anni, alla fine ridimensionati rispetto alle aspettative di qualche tempo fa, e avviati a marzo di quest’anno.
Ieri in presenza del direttore del Muse Michele Lanzinger, del responsabile della Rete museale di Ledro Donato Riccadonna e dell’assessore provinciale alla Cultura Tiziano Mellarini, è stato presentato il programma estivo. Naturalmente si è parlato anche, per altro ufficialmente per la prima volta, dei lavori iniziati e futuri, che sono divisi in due lotti, il primo dei quali, si prevede, terminerà ad autunno inoltrato. Lo studio progettuale, curato dall’Ati di BBS Studio (per la parte architettonica) e New Engineering di Trento (per la parte tecnico-ingegneristica), è durato un anno e mezzo. Il primo lotto è già avviato, e consiste nella manutenzione straordinaria dell’edificio già esistente, e nella costruzione di un’area nuova, verso il lato ovest, con uffici, laboratori e bagni, con la sostituzione dell’impianto termico con una pompa di calore e di tutti i serramenti. Si tratta di spazi che daranno respiro agli operatori e alle attività. Il secondo lotto, la novità esteticamente più rilevante, aspetta ancora la gara di appalto e sarà un cubo tutto vetrato, che si proietta oltre la parte espositiva esistente, con una parte costruita con pannelli x-lam in abete rosso, e avrà una superficie di circa 100 metri quadri. Il termine dei lavori dovrebbe essere a giugno 2019. Questo nuovo padiglione sarà dedicato ad esposizioni. La parte nuova avrà la certificazione Leed Gold e quella Arca Platino, «L’idea di fondo del progetto – spiega l’architetto Massimo Scartezzini, curatore della parte architettonica - è conservare l’idea originale dell’architetto Marcello Piovan, che progettò il vecchio museo, ovvero quello di vetrina delle vetrine, con un ampio affaccio trasparente sul lago.» L’assessore Mellarini ha sottolineato l’investimento della Provincia, che copre i 700.000 euro della struttura già costruita e altri 1.300.000 euro per il padiglione in vetro. «Vedo un futuro positivo per questo museo, che ha un potenziale straordinario – ha commentato l’assessore – Qui si è riusciti ad attuare la riforma della legge inserendo pienamente le capacità del museo nella rete territoriale. E il riconoscimento è anche l’inserimento nei siti Unesco». Lanzinger ha completato il concetto parlando di «territori che devono e possono essere i centri di gravità delle reti culturali e museali, trainandone le capacità attuative e attrattive». Sono 43.000 i visitatori contati nel 2017. Ieri è stato ricordato che l’edificio esistente disegnato da Piovan, e costruito nel 1968, è stato inserito, per qualità e interesse architettonico, nella selezione delle opere di rilevante interesse storico-artistico realizzata dalla ricerca “Architettura in Trentino - Alto Adige dal 1945 ad oggi».