Nubifragio nell’Alto Garda, oltre 250 interventi per i vigili del fuoco: «È andata peggio che nel 2018 con Vaia»
I danni provocati dalla tromba d’aria hanno impegnato tutti i corpi del distretto. A Pietramurata è volata via parte della copertura dell’asilo, stessa cosa alle medie di Prabi dove studenti e insegnanti si sono nascosti in palestra. Molti gli alberi sradicati, alcuni finiti sulle auto parcheggiate
LE FOTO: la conta dei danni nelle foto dei vigili del fuoco
LE FOTO: la strage di alberi nelle immagini di Maurizio Zambarda
LE FOTO: nubifragio nell'Alto Garda, danni ingenti
ALTO GARDA. Nell’Alto Garda ci si lecca le ferite e si fa la conta dei danni, dopo il nubifragio che nella giornata di martedì 13 luglio ha imperversato in lungo e in largo lasciando sul terreno tetti scoperchiati, rami caduti, allagamenti, alberi sradicati, tettoie volate via, un paio di feriti fortunatamente in maniera leggera. E tantissimo lavoro per i vigili del fuoco del distretto, chiamati a rispondere alle numerose richieste di intervento, da Riva a Torbole, da Arco a Dro. Impegnati tutti gli uomini dei vari corpi, compresi quelli di Tenno e Ledro a dar man forte ai colleghi.
«Si può dire che si hanno avuti danni più grossi di quelli che fece, in zona, la tempesta Vaia nel 2018», evidenziano gli stessi vigili del fuoco. A tirare le somme è l’Unione distrettuale dei vigili del fuoco volontari del distretto Alto Garda e Ledro: «Dalle 15 in poi moltissimi sono stati gli interventi per risolvere le criticità che si sono create sul territorio. Per rispondere a questa mole di chiamate tutto il distretto ha lavorato insieme per supportare i corpi di Arco, Dro e Riva del Garda, con i corpi della Val di Ledro e Tenno a mettere a disposizione volontari e attrezzature, e da Storo e Mori sono giunte le autoscale distrettuali e anche una squadra di supporto. In totale hanno operato 5 mezzi di sollevamento persone tra autoscale, autopiattaforme e cestelli».
Nei quattro comuni colpiti dal nubifragio sono stati portati a termine oltre 250 interventi, che hanno visto all’opera circa 200 vigili del fuoco guidati dai comandanti dei vari corpi con il coordinamento dell’ispettore distrettuale Marco Menegatti e dal vice Massimo Mazzari.
Le situazioni di maggiore criticità si sono registrate ad Arco, dove le forti raffiche di vento hanno sollevato i manti di copertura della scuola media di Prabi, a Pietramurata (via parte del tetto dell’asilo) e a Riva (stessi problemi a villa Favancourt, di proprietà dell'esercito italiano, poco sopra porto San Nicolò. Il vento ha sradicato anche gli alberi secolari del cortile interno della Rocca di Riva. A Torbole una grossa pianta davanti al circolo surf è stata sollevata dal vento e si è adagiata sul prato.
I momenti di maggior paura si sono vissuti alle medie di Prabi: all’interno della scuola, quando si è scatenata la tempesta, si trovavano 18 ragazzini con i rispettivi insegnanti, che hanno trovato riparo in palestra in quanto risultava l'unico luogo sicuro in quel momento. Le immagini delle lamiere della copertura finite a terra sono eloquenti.
Altri interventi si sono registrati a Bolognano, in zona Gazzi, per caduta rami e piante; a Ceniga, in via Cesure e via San Antonino, per garage allagati, e in zona Matoni per recupero cartelli volati via; a Riva in via Ippolito Pederzolli per il crollo di un cipresso, in viale Rovereto, in un campeggio, per la caduta di alcune piante, e in un albergo per la caduta di un cipresso.